Dopo la maxi retata contro gli spacciatori un detenuto si suicida in carcere
A diffondere la notizia sono stati i referenti sindacali di Fp Cgil...
Solo ieri si esultava per il completamento di una maxi operazione delle Forze dell'ordine nei confronti della rete di spaccio nel Veneziano. Oggi, però, una notizia tragica: uno dei pusher in semilibertà, dopo aver saputo della conferma dell'ordine di carcerazione, si è tolto la vita.
Dopo la maxi retata contro gli spacciatori un detenuto si suicida in carcere
La vicenda accende i riflettori sulle condizioni di vita all'interno della casa circondariale ed è un'occasione per tornare a parlare di ciò che servirebbe, all'interno, per evitare altre situazioni simili... Pubblichiamo per intero la nota dei referenti sindacali di Fp Cgil restando a disposizione per eventuali repliche o aggiornamenti.
"Oggi lo stato ha fallito. Nel carcere di Venezia è si e suicidato un detenuto a cui hanno revocato il beneficio della semilibertà.
Sicuramente nessuno ne piangerà la perdita e nessuno farà qualcosa per limitare i suicidi in carcere e, come al solito ci saranno tante parole ma nulla si muoverà. Ci risulta che al momento della stesura di questo comunicato (17,35) sia in corso una forte protesta dei detenuti che non si sa ancora quando verrà placata.
Come Fp Cgil più volte abbiamo segnalato la mancanza di personale e di figure di sostegno. Abbiamo segnalato la mancanza di un'amministrazione penitenziaria centrale che è scollegata con la realtà. L'esempio eclatante è Venezia, dove la stessa amministrazione non ha investito sulla struttura, con mancanza di spazi e lavorazioni; il personale è ridotto ai minimi termini con carichi di lavoro ormai insostenibili. Se le carceri sono lo specchio della società, possiamo affermare che siamo alla frutta.
Sempre nella stessa giornata vi è stato un altro episodio: un detenuto dopo un alterco con un famigliare durante un colloquio, ha aggredito un poliziotto che risulta essere in ospedale per le cure.
Come Fp Cgil denunciamo lo scarso interesse e l’assenza dell'amministrazione penitenziaria che non fa nulla sia per i suicidi in carcere che per le aggressioni al proprio personale e non investe in progetti di recupero e di tutela del personale mantenendo carceri come quello di Venezia, Santa Maria Maggiore, privo di spazi e in sovraffollamento con situazione acuita dalla cronica mancanza di personale in tutte le figure.
Chiediamo urgentemente un incontro istituzionale per affrontare e risolvere i problemi della struttura L'amministrazione penitenziaria prenda atto dello stato di abbandono del personale di polizia penitenziaria e della popolazione detenuta, e agisca di conseguenza".