Dissidente russa aggredita durante il Percorso della Memoria per la bandiera ucraina
Katia Margolis, nata nel 1979 a Mosca, ma da vent'anni residente a Venezia, è stata attaccata dai militanti Pro Pal

Durante il Percorso della Memoria, corteo ufficiale di Venezia per ricordare la Liberazione, del 25 aprile 2025 dei militanti Pro Pal hanno provato a strappare dalle mani di Katia Margolis e poi dare fuoco a una bandiera dell'Ucraina.
Dissidente russa aggredita durante il corteo
Katia Margolis è una dissidente russa nata a Mosca nel 1973 che da vent'anni fa l'artista a Venezia. Durante il percorso hanno provato a strapparle la bandiera dell'Ucraina che aveva con sé al collo e, prima ancora di riuscirci, hanno provato a darle fuoco. Di fatto, sarebbero stati proprio i militanti Pro Pal, lo stesso gruppo che un paio di giorni prima avrebbero attaccato alcuni giovani durante una fiaccolata a Torino perché avevano la bandiera dell'Ue.
Margolis ha dichiarato:
"Ho spiegato loro che sono un'antifascista e una dissidente russa, e ho il diritto di portare la bandiera ucraina in segno di rispetto verso chi sta combattendo contro l'invasione russa - resistenza moderna ai confini dell'Europa".
I cori, prima contro Margolis e poi contro Dario Calimani, Presidente della Comunità ebraica, intonavano:
"No Nato, No soldato".
Come ha sottolineato l'artista, portare con sé la bandiera dell'Ucraina è un simbolo di dissidenza dal regime di Putin. Di fatto, lei stessa è inserita nella lista dei nemici della Russia, ma continua a ricevere minacce per la scelta di appoggiare il Paese aggredito. Inoltre, non è la prima della sua famiglia a essere dissidente, come ha sottolineato lei: "la resistenza ce l'ho nel sangue". Di fatto, il padre è un famoso biologo negli Stati Uniti, ma il bisnonno era una filosofo che è stato mandato a morire in Siberia da Stalin.
L'artista oggi collabora con la galleria d'arte Vert de Venise e le sue opere sono incentrate principalmente sul paesaggio veneziano, ma anche su: l’amore, la perdita, la memoria e l’eternità.
Visualizza questo post su Instagram