Una settimana fa è stato pubblicato su Instagram un filmato che mostra un delfino aggirarsi e saltare nelle acque del bacino di San Marco a Venezia. Il video è diventato virale sui social (l’utente che lo ha caricato ha raccolto 44mila visualizzazioni), venendo ripreso anche da diverse testate giornalistiche online.
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Delfino nel bacino San Marco: “E’ in pericolo”
Ma andando oltre all’apparenza del filmato, che di primo acchito fa vedere un delfino “felice” e con un atteggiamento giocoso, tantissimi altri utenti, già nei commenti del post originario, hanno sottolineato il grande pericolo che il cetaceo potrebbe correre nuotando nel bacino di San Marco a causa dell’alto traffico marittimo di imbarcazioni.
In tal senso, sul gruppo Facebook “Insieme per il Lido di Venezia e Pellestrina“, è stata lanciata una petizione che, in pochissimo tempo, ha raccolto centinaia di sottoscrizioni di cittadini veneziani (con 419 mi piace e 238 condivisioni).
“Da giorni, come ormai noto, un delfino nuota nel Bacino di San Marco. Con grave pericolo, visto il notevole abituale traffico, a cui si aggiungono ora parecchie imbarcazioni, che vanno appositamente per vederlo e fotografarlo. Alcune portando perfino turisti. Abbiano visto addirittura lanciare assurdamente una palla.
Il delfino – c’è anche una sorta di gara per dargli un nome – non è un’attrazione, ma un animale che rischia di venir ucciso dalle tante eliche e scafi e che deve esser riportato al più presto nel suo ambiente naturale (e anche piu salubre). E a chi crede ancora che i delfini sorridono, contenti di essere avvicinati o amnaestrati in prigioni quali i delfinari (alcuni fortunatamente chiusi per maltrattamenti), facciamo presente che il “sorriso” è solo la loro naturale conformazione del volto“.

I cittadini veneziani, quindi, hanno fatto presente la cosa al CERT Italy:
Abbiamo contattato il CERT – Cetacean Cetacean’s stranding Emergency Response Team – Italy, che ci ha risposto che da tempo lo sta monitorando assieme alla Guardia Costiera, la quale ha emanato un avviso ai naviganti di prestare la massima attenzione e di non avvicinarsi all’animale (ma così purtroppo non succede, come abbiamo visto). Hanno potuto constatare che i profili di nuoto e respirazione sono regolari (e sappiamo che si ciba) e che stanno organizzando un nuovo tentativo – non facile – di accompagnamento in mare.
Chiedono di segnalare comportamenti scorretti alla Guardia Costiera. E di aiutarli a diffondere queste informazioni e prescrizioni (vedi allegato). Quali abitanti, preoccupate-i per la sorte di questo magnifico animale, chiediamo di intervenire al più presto e di far rispettare fermamente le regole emanate. Cristina Romieri, Martina Cioffi e altre 50 firme di abitanti raccolte stamattina, per inviare la richiesta anche ai media”.