Covid-19, test della saliva al posto del tampone: il progetto sperimentale made in Veneto
La sperimentazione ha anche un risvolto tecnologico per gli studenti, con la modifica della App dell'Università di Padova per un tracciamento mirato.
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Gli ultimi aggiornamenti dalla sede della Protezione civile di Marghera.
Il bollettino aggiornato
Superato il 1.662.916 tamponi (con 1.350.000 test rapidi), totale dei positivi 24.209 (+91), in isolamento 7876 (+732),ricoverati 142 (59 negativi), terapie intensive 18 persone in tutto il Veneto, morti 2.135 (dal 21 febbraio), dimessi 3.929. Oggi 2.937 positivi, ovvero il 37% degli isolati totali. E solo il 5,21% ha sintomi.
“Virus oggi da un carica di sintomatici molto inferiori rispetto alla primavera, per cui non c’è un’emergenza ospedaliera in corso – ha detto Zaia – Noi comunque oggi possiamo mettere in piedi oltre mille terapie intensive in caso di emergenza”.
Progetto sperimentale per personale scolastico e studenti
“Oggi c’è qui mezza Università di Padova”, ha scherzato il Governatore uscente. Il motivo? La presentazione di un programma sperimentale, unico a livello nazionale: ovvero test della saliva per il Covid. Ha preso la parola il professor Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova.
Siamo molto orgogliosi di questo progetto – ha esordito – Tra meno di 20 giorni l’università riprende le lezioni in presenza e noi abbiamo lavorato a lungo per far tornare i nostri studenti. In questo quadro un giorno il professor Mario Plebani (anch’egli presente oggi a Marghera, ndr.) è venuto e mi ha detto che il test sulla saliva aveva raggiunto lo stesso grado di affidabilità del tampone“.
Monitoraggio molecolare e tracciamento mirato
Di qui il coinvolgimento della Regione per l’avvio di un monitoraggio molecolare tramite un progetto sperimentale sul personale universitario.
“Poi ci sono gli studenti: obiettivo è identificare subito in positivi e isolare il possibile contagio, abbiamo anche modificato per questo la nostra App che monitora la presenza degli studenti, con l’aggiunta anche del posto esatto occupato e numerato. Questo ci consentirà di identificare subito chi è stato a una distanza di rischio da un potenziale contagiato”.