Il caso

Costa Victoria: 700 passeggeri in arrivo a Venezia tra dubbi e rischio quarantena

Possibile attracco in Marittima il 28 Marzo dopo un viaggio di due mesi.

Costa Victoria: 700 passeggeri in arrivo a Venezia tra dubbi e rischio quarantena
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Previsto per la prossima settimana l'arrivo dell'ammiraglia di Costa Crociere nel Terminal di casa nostra ma impazzano le polemiche e si richiedono controlli a tappeto per i passeggeri della Costa Victoria.

Tante perplessità, poche risposte

Le nuove disposizioni messe in atto dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero della Sanità sono chiare: chiunque arrivi in nave, aereo, macchina o treno in Italia deve sottoporsi ad un periodo di isolamento di 14 giorni. Che fare, quindi, con i 700 passeggeri della Costa Victoria e gli altrettanti componenti dell'equipaggio?

Costa Victoria in viaggio da due mesi

A conti fatti, non bisogna sottovalutare che la nave è in viaggio ormai da due mesi, molto prima del diffondersi del Coronavirus: questo potrebbe essere il motivo capace di spingere il Ministro delle Infrastrutture a concedere l'accesso della nave nel porto di Marittima. Tuttavia, la decisione finale spetta agli addetti della Protezione Civile: saranno loro, infatti, ad approvare il piano elaborato con Costa Crociere che prevede, tra le altre cose, una verifica delle condizioni di salute dei passeggeri.
Bisogna poi ricordare il decreto del 17 marzo che prevede che quanti arriveranno in Italia dovranno sottostare all'obbligo di quarantena fiduciaria per almeno 14 giorni. Il punto da chiarire è come potranno convivere l'obbligo in questione e l'arrivo dei passeggeri in Italia: un'idea potrebbe essere quella di fornire un foglio di via agli ospiti della crociera, così da permettere loro di raggiungere le proprie case e iniziare il periodo di isolamento ma le destinazioni sono ovviamente molteplici e non più coperte da mezzi di trasporto attivi.
Un'altra opzione potrebbe essere quella di tenere i passeggeri in quarantena a bordo della Costa Victoria, ormeggiata alla Marittima, ma anche in questo caso ci sono dei rischi da non sottovalutare. Potrebbe infatti aumentare il numero di contagi da Coronavirus a bordo (qualora ci fossero effettivamente passeggeri infetti) e il personale presente sulla nave (due medici e quattro infermieri) non sarebbe in grado di rispondere alle esigenze di un numero di contagiati tanto elevato.

Un problema ben noto in laguna

Il Comitato No Grandi Navi, in effetti, si è già fatto sentire. Durissime le dichiarazioni rilasciate oggi tramite comunicato stampa:

"In piena emergenza, in una regione vessata come quella del Veneto, Costa Crociere insiste per mantenere la destinazione finale della Costa Victoria e attraccare alla Marittima di Venezia il 28 Marzo. A bordo 1400 persone, tra membri dell'equipaggio e passeggeri."

Nonostante Costa Crociere stia facendo di tutto per rassicurare la stampa e farsi accogliere a Venezia, sembra che il 7 marzo, durante la sosta prevista a Dubai, sia stato permesso ad alcuni passeggeri provenienti da città europee già in allarme Coronavirus di salire sulla nave. Il risultato è che diversi ospiti vanno in giro per la nave tossendo e l'ansia da contagio non fa che aumentare con il trascorrere dei giorni. Anche il personale di bordo avrebbe denunciato una cattiva gestione della situazione in corso.
Continua il Comitato:

Luca Zaia, governatore della regione Veneto, proprietaria di Veneto Sviluppo che è socia maggioritaria di VTP, ha abdicato finora al suo ruolo di salvaguardia del bene pubblico all'interno di una holding privata (...). Lo stesso governatore Zaia che approva mozioni per impedire ai cittadini di superare i 200 mt dalle proprie abitazioni al fine di evitare il contagio, si è pronunciato oggi, per la prima volta, in merito all'ipotesi di approvare l'entrata in Marittima.

Ci sono ancora diversi giorni prima dell'arrivo della nave al porto di Venezia Marittima, sufficienti anche per un eventuale cambio di rotta: non resta che attendere.

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