Controlli alla stazione di San Donà di Piave, scoperto pusher con cocaina ed eroina
Alla vista dei Carabinieri si è agitato e ha ingoiato qualcosa che occultava già in bocca.
Nell’ambito di attività info-investigativa volta a contenere il fenomeno dello smercio di stupefacenti diretta dalla Procura della Repubblica di Venezia, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Donà di Piave hanno predisposto, nella giornata di lunedì 17 ottobre 2022, un servizio di osservazione nei pressi della locale stazione ferroviaria e nelle vie adiacenti, aree più volte segnalate dai residenti quali zone di illecita attività di spaccio posta in essere da cittadini extracomunitari.
Controlli alla stazione di San Donà di Piave
I militari, nel tardo pomeriggio, hanno individuato un cittadino nigeriano, in Italia senza fissa dimora, già noto agli operanti, il quale - a piedi - transitando lungo i vialetti dei giardini pubblici aveva un rigonfiamento nella tasca dei pantaloni e procedevano quindi al controllo del predetto.
Lo stesso, compresa la situazione, iniziava ad agitarsi ed a ingoiare qualcosa che occultava già in bocca. Sottoposto ad immediata perquisizione, veniva rinvenuto nella tasca destra dei pantaloni, un sacchetto trasparente contenente diverse dosi di presumibile sostanza stupefacente, risultate successivamente contenerne n.24 di “cocaina” per un totale di 26 grammi e 6 di “eroina” per un totale di 2 grammi, nonché all’interno del proprio portafogli la somma complessiva di 885 euro ritenuta provento di spaccio.
I gravi indizi di colpevolezza raccolti nei confronti dell’uomo, già denunciato nel 2017 ed arrestato nel 2018 a Mestre per lo stesso reato nella zona di via Piave, sono stati quindi ritenuti oltremodo sufficienti per poter ipotizzare nei suoi confronti il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, così da procedere al suo arresto in flagranza di reato.
Nella mattinata odierna il GIP del Tribunale di Venezia ha convalidato, su richiesta della Procura della Repubblica, l’arresto e lo ha condannato a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) ed alla multa di 1.000 euro.
Le indagini dei militari proseguiranno sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria lagunare per risalire al canale di approvigionamento dello stupefacente.