Come funziona il "jammer" usato per svaligiare le auto: i ladri delle aree di servizio fermati a Venezia
E' un dispositivo che evita che le auto si chiudano: i ladri hanno modo di rubare tutto ciò che c'è all'interno, mentre i conducenti sono a bere il caffè. Denunciati tre georgiani fermati nell'area di servizio di Arino Ovest, in provincia di Venezia

Nella giornata di mercoledì scorso, 9 luglio 2025, la Polizia di Stato di Udine ha denunciato all’Autorità Giudiziaria, in concorso tra loro, tre cittadini georgiani per ricettazione e porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere (in copertina: immagine di repertorio creata con l'intelligenza artificiale).
Fermati nell'area di servizio di Arino Ovest
Dalla mattinata gli agenti della Squadra Mobile si erano messi sulle tracce di tre soggetti che, a bordo di autovettura a noleggio, hanno percorso la A23 da nord a sud, transitando e sostando, in modo sospetto, in ogni area di servizio.
Fermati nel pomeriggio, con la collaborazione della Polizia Stradale, all’area di servizio di Arino Ovest, in provincia di Venezia, i tre, cittadini georgiani di 25, 30 e 37 anni, sedicenti turisti, sono stati trovati in possesso di due notebook, dei quali non conoscevano password di sblocco, una macchina fotografica professionale con teleobiettivo e 3990 euro in contanti, sul cui possesso non hanno saputo fornire alcuna valida giustificazione.

I colpi fatti con il "jammer"
Nell’auto sono stati rinvenuti anche tre coltelli ed un “jammer” dalle sembianze di una comune powerbank, un disturbatore di segnale che una volta azionato impedisce la comunicazione tra il telecomando di un’autovettura e la chiusura centralizzata della stessa.
Dagli accertamenti, gli agenti hanno appurato che un computer e 40 euro erano stati sottratti il giorno prima ad un automobilista all’area di servizio Aglio Est, sull’A1 in Toscana, mentre il secondo notebook e la macchina fotografica erano stati rubati, lo stesso giorno, unitamente ad un trolley, ad un’automobilista fermatasi nell’area di servizio Arno Est, sempre sul tratto toscano dell’A1, proprio utilizzando quel “jammer”.
I tre, fermi nei parcheggi delle aree di servizio, individuavano chi stava scendendo dall’auto in sosta per azionare il dispositivo, impedire loro di chiudere in effetti l’auto e sottrarre poi indisturbati, senza alcun segno di effrazione, quanto lasciato nell’abitacolo, mentre il proprietario era a prendere il caffè.
Sono in corso ulteriori verifiche per individuare altre eventuali vittime e restituire poi quanto sequestrato ai legittimi proprietari.
Nell’occasione, specialmente durante l’attuale stagione delle vacanze estive, la Polizia di Stato raccomanda a tutti gli automobilisti in sosta in aree di servizio o parcheggi di centri commerciali o attrazioni turistiche di verificare sempre di aver effettivamente chiuso le portiere dell’auto, onde non incorrere in spiacevoli sorprese!
Si precisa che il procedimento penale non risulta concluso e la colpevolezza dei soggetti dovrà essere accertata con sentenza irrevocabile.