In Quartiere Piave

Cinque arresti nella notte per rapine aggravate fra Mestre e Marghera

Reiterati episodi violenti addebitati alla banda di stranieri

Cinque arresti nella notte per rapine aggravate fra Mestre e Marghera
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Lunedì sera, 24 febbraio 2025, a Venezia-Mestre e Bari, i Carabinieri della Compagnia di Mestre, con il supporto dei colleghi pugliesi, su ordine della Procura della Repubblica di Venezia, hanno dato luogo ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Venezia, e nella notte appena trascorsa hanno arrestato e messo in galera 5 indagati (4 tunisini e 1 portoghese) responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro di “rapina aggravata dall’uso delle armi” e “lesioni personali aggravate”.

La Procura veneziana, tra dicembre 2024 e gennaio 2025, aveva affidato le indagini ai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Mestre (in copertina, una  foto d'archivio), i quali, attraverso varie tecniche investigative, hanno potuto collegare i cinque a gravi episodi capitati nel "Quartiere Piave” di Mestre.

Le vacanze di Natale dei cinque

In particolare, la vigilia di Natale nel sottopasso tra Mestre e Marghera, gli indagati avevano rapinato un cittadino gambiano dopo averlo accerchiato e, minacciandolo con un coltello, si erano fatti consegnare il monopattino in uso. Poco dopo, nei pressi della stazione ferroviaria di Mestre, aggredivano brutalmente un cittadino tunisino ferendolo con un coltello su varie parti del corpo.

Il 30 dicembre u.s., aizzavano un "pitbull" contro un tunisino che, morso al fianco dal cane, veniva poi colpito da una gragnola di pugni e dopo una bottigliata in testa, consegnava telefono cellulare e portafoglio contenente la somma di € 220.

Il 5 gennaio 2025, poi, uno degli indagati che si accompagnava al solito "pitbull", aggrediva un cittadino nigeriano colpendolo con un coltello da cucina alla testa.

Le perquisizioni

Le indagini hanno portato anche a perquisizioni domiciliari e nell’abitazione di due indagati, sono stati rinvenuti e sequestrati i vestiti indossati nel corso della rapina compiuta la vigilia di Natale, oltre ad uno sfollagente ed un martello.

Le misure cautelari

Dopo l'arresto, 3 tunisini sono stati trasferiti alla Casa Circondariale di “Santa Maria Maggiore” di Venezia; al cittadino portoghese, analogo provvedimento è stato notificato in carcere di Bari in quanto già detenuto per altra causa, mentre il quarto tunisino è stato localizzato nel suo Paese d'origine dove era rimpatriato essendo già stato espulso dall'Italia.

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