Questura di Venezia

Chiuso il Cannabis Store Amsterdam, aveva venduto a un turista sostanze illegali a sua insaputa

Il cittadino canadese è stato ricoverato d'urgenza dopo l'assunzione

Chiuso il Cannabis Store Amsterdam, aveva venduto a un turista sostanze illegali a sua insaputa
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Il Questore di Venezia ha adottato un provvedimento radicale, decretando la chiusura temporanea del "Cannabis Store Amsterdam" per quindici giorni.

Turista canadese ricoverato

Tale decisione è scaturita in seguito agli eventi gravi verificatisi il 31 ottobre 2023 scorso, quando un cittadino canadese è stato urgentemente ricoverato presso l'ospedale cittadino a seguito dell'assunzione di una sostanza presumibilmente derivata dalla cannabis.

Un'indagine condotta successivamente dall'ULSS 3 Serenissima ha rivelato che la sostanza acquistata presso il negozio violava la normativa vigente sulle sostanze stupefacenti, contenendo l'Esaidrocannabinolo (HHC), il cui principio attivo è sottoposto a divieto.

Chiuso il Cannabis Store Amsterdam

Ulteriori accertamenti eseguiti dal personale del Commissariato di P.S. di San Marco presso il "Cannabis Store Amsterdam" hanno rivelato una vasta quantità di materiale HHC in diverse forme, inclusi flaconcini, sigarette elettroniche con ricariche contenenti HHC e una notevole quantità di "lecca-lecca" (chupa-chups). Tutti questi elementi sono stati sequestrati in quanto classificati come sostanze stupefacenti contenenti Esaidrocannabinolo (HHC).

A seguito di tali accertamenti, il responsabile del negozio, l'amministratore delegato e due dipendenti sono stati denunciati per il reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope.

I precedenti

Il "Cannabis Store Amsterdam" non è nuovo a controversie di questo genere: il 2 ottobre 2023, la Guardia di Finanza di Venezia aveva sequestrato una considerevole quantità di prodotti in vendita presso lo stesso esercizio pubblico. Tutti questi articoli erano inclusi nella tabella delle sostanze stupefacenti vietate, e l'amministratore dell'attività era stato denunciato anche allora alla Procura della Repubblica di Venezia.

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