Chioggia

Chioggia, carabinieri sequestrano due tonnellate di vongole

Per tali molluschi il conducente del veicolo ha esibito quattro diversi documenti sanitari (DDR), che tuttavia non potevano essere ricondotti univocamente a ciascun lotto di vongole, mancando le etichette sui sacchi e non essendo presenti segni contraddistintivi.

Chioggia, carabinieri sequestrano due tonnellate di vongole
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Nei giorni scorsi i carabinieri della motovedetta di Chioggia hanno sequestrato oltre due tonnellate di vongole di mare.

Due tonnellate di vongole senza documenti di tracciabilità

In particolare, nelle prime ore della mattina di venerdì 16 giugno, i militari, presso il porto peschereccio di Goro, hanno sottoposto a controllo un mezzo frigo che si stava allontanando dal piazzale. Al suo interno sono stati rinvenuti 4 bancali, con adagiati sopra complessivamente 185 sacchi di vongole di mare della specie “chamelea gallina”, tutti sprovvisti di etichettatura. Per tali molluschi il conducente del veicolo ha esibito quattro diversi
documenti sanitari (DDR), che tuttavia non potevano essere ricondotti univocamente a ciascun lotto di vongole, mancando le etichette sui sacchi e non essendo presenti segni contraddistintivi. Oltretutto, non vi era corrispondenza tra i quantitativi rinvenuti su ciascun bancale e quelli invece indicati sui documenti esibiti, risultando - di fatto - tutti i molluschi senza tracciabilità di filiera.

Multa da 1.500 euro

Alla luce di quanto accertato, il prodotto ittico, che aveva un peso complessivo di 2 tonnellate circa e dal valore commerciale stimato in 12.000 euro, è stato sottoposto a sequestro e, poiché ancora vivo, fatto rigettare nelle acque
marittime per il ripristino vitale. Il conducente è stato quindi sanzionato con una multa di 1.500 euro.

Un altro caso simile una settimana prima

Già la scorsa settimana, l’8 giugno, il reparto aveva fermato un altro pescatore, sempre presso il porto peschereccio di Goro, mentre trasportava nel suo furgone 200 kg di vongole di mare, senza alcun documento che stabilisse la tracciabilità. Anche in quel caso, il prodotto ittico – del valore commerciale di 1.200 euro circa – è stato
sottoposto a sequestro amministrativo e rigettato in mare. All’uomo è stata contestata la medesima violazione, con sanzione di 1.500 euro.

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