In piazzale Roma

Chi non ha eseguito l'ordine del Comune di abbattere il leccio poi crollato?

Una perizia tecnica della ditta Demetra aveva segnalato le cattive condizioni di salute e stabilità del grosso albero, crollato lo scorso 2 giugno 2025 e che ha ferito 12 persone, di cui due gravi

Chi non ha eseguito l'ordine del Comune di abbattere il leccio poi crollato?
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Emerge una importante novità nell'inchiesta che si sta occupando del leccio che, lo scorso 2 giugno 2025, è caduto in piazzale Roma a Venezia e ha provocato il ferimento di dodici persone, di cui due gravi. Nelle indagini della Procura, infatti, si è scoperto che è stato ignorato l'ordine di abbattere il grosso albero.

Chi non ha eseguito l'ordine del Comune di abbattere il leccio poi crollato?

Nei documenti acquisiti dagli inquirenti, infatti, viene specificato che la società Demetra aveva rilevato che il grande leccio era malato. Per questo motivo, il Comune di Venezia ne aveva disposto l'abbattimento. L'albero di piazzale Roma era stato inserito dal Settore Verde pubblico dell'Ente in un elenco di quelle da tagliare proprio perché ammalorate e a rischio.

Il videoservizio di Tv7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:

 

La domanda a cui la Procura ora dovrà cercare una risposta è la seguente: chi non ha eseguito l'ordine del Comune di abbattere il leccio poi crollato? Da ricostruire sono i momenti trascorsi tra la disposizione dell'abbattimento e il giorno della caduta del leccio, con attenzione sul perché l’albero non sia mai stato tagliato. Tra le ipotesi al vaglio, la possibilità che l'ordine sia stato affidato ad altri.

Il leccio caduta in piazzale Roma

A essere rimaste ferite, nel pomeriggio dello scorso 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica, intorno alle 15, sono state una ventina di persone, dodici delle quali sono state poi ricoverate in ospedale. Due di loro, una madre 39enne e una 59enne, sono ancora ricoverate per le gravi conseguenze riportate.

La perizia dovrà accertare se il crollo fosse prevedibile, segnalando poi l'eventuale iscrizione nel registro degli indagati dei potenziali responsabili.