Operazione Viralcars

Cancellavano numeri di telaio e targhe per rivendere le auto "fantasma" online

Una volta incassato il denaro, poi, sparivano. E continuavano il loro "business" da qualche altra parte.

Cancellavano numeri di telaio e targhe per rivendere le auto "fantasma" online
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Con l’operazione “Viralcars” la Polizia di Stato ha smantellato un’organizzazione criminale dedita alle truffe nella compravendita di autovetture.

Vendevano auto a più clienti senza poi consegnarle

Dieci le persone destinatarie di ordinanza di custodia cautelare in carcere, una agli arresti domiciliati, due interdette all’esercizio di attività di impresa. Sono 18 in totale gli indagati, sono stati disposti inoltre i sequestri di 13 conti correnti e beni per oltre 700mila euro.
Diverse decine le persone, vittime di raggiri, con ingenti danni economici stimati al momento in oltre 600mila euro.

Le indagini

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero dottor Andrea Bigiarini, sono state svolte dalla Polizia Stradale di Rovigo in collaborazione con quella di Vicenza, hanno permesso di accertare l’esistenza di un’associazione a delinquere specializzata nel vendere a più persone auto di particolare valore economico a prezzi particolarmente vantaggiosi presentandole come veicoli di importazione estera senza poi consegnarle. 

Il nome dell'operazione prende spunto dal fatto che il gruppo criminale ha sfruttato a proprio vantaggio il periodo d lockdown, operando attraverso internet senza che agli acquirenti potessero approfondire le verifiche sui veicoli di interesse.

Erano state tolte le targhe

Ai veicoli fittiziamente messi in vendita, già immatricolati in Italia, infatti, erano state tolte le targhe e cancellati i numeri di telaio riportati nelle diverse parti visibili del veicolo. Grazie poi alla pubblicazione su diversi siti internet l’associazione ha potuto truffare persone di più regioni del Nord e del Centro Italia (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna in particolare).

Numerosi arresti

Gli arrestati, tutti con precedenti, provengono in gran parte dal Veneto (Pordenone, Padova, Treviso, Venezia) uno è di Piacenza mentre un pescarese è ai domiciliari. Le ordinanze, firmate dal GIP di Rovigo, dottor Raffaele Belvederi, sono arrivate a conclusione, di accertamenti partiti da un anomalo tentativo di immatricolazione di due BMW che, grazie alla segnalazione della motorizzazione civile rodigina, portavano a un controllo della Polizia Stradale ad una concessionaria auto di Occhiobello.

Concessionaria che, intestata ad un prestanome, nei giorni immediatamente successivi chiudeva, svuotando i locali. Dopo questo episodio i criminali non hanno interrotto la loro attività truffaldina, proseguendo i loro traffici e rivendendo all’estero auto acquistate da società di noleggio o in leasing danneggiando così le ditte del settore.

I consigli della Polizia Stradale per l’acquisto di auto sono di usare molta cautela in caso di veicoli proposti a prezzi “troppo vantaggiosi”, di visionare sempre il numero di telaio per poter fare le opportune verifiche e di pagare attraverso bonifico bancario dove la causale dovrà contenere oltre l’indicazione di saldo autovettura, numero di targa e di telaio, oltre alla dicitura “salvo diritto di recesso” in modo tale che la banca versi al venditore il denaro solo una volta trascorsi i 14 giorni nei quali è ammesso il ripensamento da parte del comparatore.

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