A Venezia

Cadmio in laguna, l'intercettazione tra il vicecapo di gabinetto di Brugnaro e una dipendente di Umana

In questa conversazione, Derek Donadini discute con una dipendente della società Umana, di proprietà del sindaco

Cadmio in laguna, l'intercettazione tra il vicecapo di gabinetto di Brugnaro e una dipendente di Umana
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Gli eventi recenti legati all'inchiesta giudiziaria a Venezia stanno creando una situazione sempre più intricata e delicata. La città è stata scossa da uno scandalo di corruzione che coinvolge figure di spicco dell'amministrazione comunale. Tra gli indagati, l'ex assessore alla mobilità Renato Boraso, il sindaco Brugnaro e i suoi stretti collaboratori.

Cadmio in laguna, l'intercettazione tra Donadini e una dipendente di Umana

Emergono nuovi dettagli sull'inchiesta che vede coinvolto anche il sindaco Luigi Brugnaro e i suoi stretti collaboratori, accusati di concorso in corruzione. Il fulcro della questione riguarda un "blind-trust" istituito nel 2017 per gestire le società del sindaco ed evitare conflitti di interesse. Tuttavia, secondo le indagini, i responsabili del trust sarebbero persone di fiducia dello stesso Brugnaro, rendendo il trust non effettivamente "cieco".

Un ulteriore elemento di preoccupazione emerge da un'intercettazione risalente ad agosto 2023, nell'ambito dell'inchiesta "Palude". In questa conversazione, Derek Donadini, vicecapo di gabinetto del sindaco, discute con una dipendente della società Umana, di proprietà di Brugnaro.

Derek Donadini

Durante la telefonata, la dipendente esprime preoccupazione per il fatto che una vetreria di Murano, appartenente al gruppo Umana, utilizzasse il cadmio, un metallo pesante impiegato per colorare il vetro, ma cancerogeno e soggetto a rigorose normative.

La preoccupazione della dipendente era dovuta soprattutto al fatto che la vetreria stesse operando senza l'autorizzazione unica ambientale necessaria. Senza questa autorizzazione, l'impresa non avrebbe potuto proseguire le sue attività legalmente, e c'era il timore che la questione potesse essere divulgata alla stampa, causando problemi al sindaco.

Donadini, tuttavia, risponde in modo sbrigativo, sottolineando che l'azienda non è più formalmente del sindaco grazie al trust istituito, e aggiunge:

"Io per primo me ne frego altamente di quello che può venire fuori".

Donadini sembra minimizzare il problema, concentrandosi invece sulla gestione formale della società da parte del blind-trust, senza considerare i potenziali rischi per la salute pubblica.

Venerdì 2 agosto il consiglio comunale straordinario

Il sindaco sarà chiamato a difendersi direttamente venerdì, durante una seduta straordinaria del consiglio comunale a Mestre, richiesta unitamente dai vertici della maggioranza e dalle opposizioni.

Ma prima, mercoledì, è prevista l'udienza decisiva, dove i tre giudici del Riesame decideranno sul destino di Boraso e dell'imprenditore Fabrizio Ormenese, anch'egli in carcere, oltre che degli altri indagati agli arresti domiciliari.

Renato Boraso
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