Bottega della Pipa: il centro di riciclaggio di denaro dei borseggiatori
Padre e figlio, rispettivamente ai domiciliari e l'altro in carcere, sono indagati perché sospettati di essere la "lavanderia" dei soldi sporchi dei borseggiatori a Venezia

Nella mattinata di lunedì 28 aprile 2025, i Carabinieri hanno eseguito un blitz per contrastare i borseggiatori a Venezia che ha poi coinvolto la tabaccheria "la Bottega della Pipa".
Bottega della Pipa
Le forze dell'ordine sono riuscite a fermare e arrestare due borseggiatori nella mattina di lunedì. Tuttavia, non si sarebbero potuti aspettare il coinvolgimento di due negozianti, padre e figlio, che possiedono la "Bottega della Pipa" a Rialto.
Di fatto, quella che sembrava essere solo un'ipotesi potrebbe essere confermata. Infatti il locale è ancora chiuso, con i sigilli della Procura sulla porta, e il figlio è trattenuto in carcere, mentre il padre è ai domiciliari. La congettura immaginava che la tabaccheria fosse il punto di riciclaggio del denaro.
I borseggiatori, una volta compiuto il colpo, si recavano nel negozio a comprare sigarette o altro, ma il proprietario maggiorava il prezzo al prodotto del monopolio di Stato, in modo da non essere costretto a emettere lo scontrino, che sarebbe stato poi pagato con la carta della vittima derubata. Così facendo, il prodotto era venduto, ma con un margine di profitto altissimo che si sarebbero poi divisi tra tabaccai e borseggiatori.
L'udienza per la convalida dell'arresto avverrà domani mattina, venerdì 2 maggio, davanti al giudice Benedetta Vitolo e concluderà, almeno in parte, l'indagine che perdurava da febbraio sul negozio. Infatti, i Carabinieri si sono insospettiti quando, controllando le transazioni prima del blocco delle carte rubate, risultava quasi sempre La Bottega della Pipa. È da allora che tenevano sotto sorveglianza il negozio, anche con delle microcamere che hanno ripreso la clientela.