Borseggi in centro a Venezia, rapine a Mestre e spaccio di stupefacenti: fermati in sei
Si tratta di quattro cittadini stranieri e due italiani, condotti in carcere per scontare pene tra i 2 ed i 5 anni
La Polizia di Stato di Venezia ha dato esecuzione a sei provvedimenti restrittivi della libertà personale per reati contro il patrimonio e la persona e ha fermato tre soggetti di origine nordafricana con precedenti specifici contro il patrimonio e lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Borseggi, rapine e spaccio tra Venezia e Mestre, fermati in sei
Nello specifico, la Squadra Mobile della Questura di Venezia, nell’ambito di una specifica attività finalizzata a contrastare i recenti episodi di furti avvenuti nel territorio veneziano - e in linea con una nuova strategia d’azione volta ad interrompere il reiterarsi di condotte criminali da parte di soggetti pericolosi - ha rintracciato e tratto in arresto sei soggetti destinatari di catture (4 stranieri e 2 italiani) i quali, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti in carcere dove dovranno scontare pene comprese tra i 2 ed i 5 anni di reclusione.
I sei arrestati, infatti, si erano resi responsabili di furti, truffe e rapine commessi nel territorio della città lagunare. In particolare, due dei soggetti, dediti all’attività di borseggio nel centro storico di Venezia, sono stati rintracciati a Mestre, mentre le restanti quattro persone arrestate sono state riconosciute colpevoli di furti e rapine commessi in terraferma, nello specifico nelle zone residenziali e nel quartiere di Via Piave a Mestre.
Alla luce dei recenti fatti di cronaca occorsi all’interno del territorio veneziano, i quali hanno visto protagonisti diversi soggetti dediti a reati contro il patrimonio, quest’ultimo importante risultato conseguito dalla Squadra Mobile della Questura di Venezia nell’ambito dell’attività a contrasto di tale tipologia di reati, fornisce un’ulteriore risposta alle esigenze di sicurezza espresse dalla collettività.
Individuati e rimpatriati tre clandestini a Mestre
Un altro importante obiettivo, in un’ottica preventiva, è stato raggiunto in occasione del servizio Alto impatto di mercoledì pomeriggio, 6 marzo 2024, avente come precipua finalità il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa, degrado urbano e tossicodipendenza nel territorio veneziano, nonché nel centro storico della città lagunare.
Nello specifico, i mirati servizi interforze ad Alto Impatto effettuati nella zona di Mestre hanno portato complessivamente all’identificazione ed al controllo di più di 80 persone, di cui la metà stranieri.
Durante tale attività, sono stati identificati tre cittadini stranieri con a carico diversi precedenti: due avevano commesso vari reati tra cui alcuni contro il patrimonio, il terzo aveva commesso reati in materia di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione e inottemperanza all’ordine del Questore.
Gli stessi, pertanto, privi di un valido documento di riconoscimento, sono stati accompagnati in Questura per i dovuti accertamenti, all’esito dei quali sono risultati irregolari sul territorio nazionale. Pertanto, grazie all’intermediazione dell’Ufficio Immigrazione della Questura, sono stati condotti da personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza presso i Centri di Permanenza per il Rimpatrio di Gradisca d’Isonzo e di Macomer.