Battuta di caccia Trump Jr, Zanoni (Verdi) formalizza la denuncia: ma il figlio del Presidente USA era autorizzato
Cristiano Corazzari, assessore a Caccia e Pesca Regione Veneto: "Abbiamo controllato e l'iter si è svolto regolarmente"
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Donald Trump Jr, figlio del presidente degli Stati Uniti, è finito al centro di una denuncia per aver sparato a una specie protetta durante una battuta di caccia nella laguna di Venezia. Nonostante secondo l'assessore regionale alla Caccia e Pesca fosse autorizzato a cacciare, il caso riguarda la Tadorna ferruginea, un'anatra rara e tutelata dall'UE e dalla legge italiana.
Zanoni dei Verdi denuncia ai Carabinieri forestali il figlio di Trump
Un video pubblicato sul sito americano Field Ethos mostra Trump Jr, 47 anni, cacciatore esperto, impegnato in una battuta di caccia lo scorso dicembre nei pressi di Campagna Lupia, accompagnato da Oliver Martini, proprietario di Villa Pierimpiè.
Nel video si vedono anche alcune prede, tra cui specie protette. Tra le prede compare la Casarca, un'anatra dal piumaggio arancio-ruggine, protetta in tutta Europa.
Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde, lunedì 4 febbraio 2025 ha denunciato l'accaduto ai carabinieri forestali, evidenziando come la zona, la "Laguna medio-inferiore di Venezia", sia classificata come Zona Speciale di Conservazione e tutelata dalle normative europee.
"Il caso è particolarmente grave perché è avvenuto in una Zona Speciale di Conservazione (Rete Natura 2000 UE), un'area cruciale per gli uccelli migratori che necessita di tutele speciali. Come poteva Trump Jr. riconoscere le specie di anatre europee, completamente diverse da quelle americane, senza aver superato gli esami necessari per ottenere la licenza di caccia?", sottolinea Zanoni.
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"C'è un aspetto della vicenda che merita ulteriore attenzione: le Aziende Faunistico Venatorie della nostra regione. Per legge dovrebbero operare senza scopo di lucro, ma la realtà è ben diversa. Emerge un sistema preoccupante: postazioni di caccia offerte a prezzi esorbitanti anche 200.000 euro a stagione, possibili irregolarità fiscali che le autorità devono accertare, mancato rispetto dei limiti di abbattimento giornaliero grazie a prestanome con licenza di caccia, sospetta rivendita non tracciata della fauna a ristoranti.
Mi chiedo: è questo il modo di tutelare il nostro patrimonio naturale, permettere che venga svenduto al miglior offerente, ignorando leggi e regolamenti. Le nostre istituzioni devono intervenire. La fauna selvatica è un bene comune, non un privilegio per pochi ricchi che la fanno da padroni a casa nostra. È ora di rafforzare i controlli nelle Aziende Faunistico Venatorie, oggi invalicabili, per proteggere concretamente il nostro patrimonio naturale. La fauna selvatica è un bene dello Stato, non un bersaglio per il divertimento di chi non rispetta le nostre leggi.
Il nodo delle autorizzazioni di caccia
Un altro aspetto critico sollevato riguarda la possibilità che Trump Jr non fosse in regola con le autorizzazioni di caccia. Zanoni spiega che, secondo la normativa italiana, solo i residenti di una regione italiana possono ottenere una licenza di caccia, con il relativo tesserino venatorio rilasciato dalla Questura.
Ma secondo Cristiano Corazzari, assessore a Caccia e Pesca Regione Veneto, il figlio di Trump era in possesso dell'autorizzazione:
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"Abbiamo controllato e tutto l'iter è stato svolto regolarmente. E' stato invitato in questa riserva dal 'ps' che è un soggetto titolato ad invitare anche soggetti esterni. Abbiamo verificato e le carte sono tutte a posto", ha spiegato Corazzari al TGR Veneto.