Indagine "Filobus"

Bandi truccati per gli scuolabus in Friuli: all’origine c’erano pre-accordi col fornitore di Pianiga

Scoperte 14 procedure manipolate per un ammontare di 1.6 milioni di euro: denunciati dalla Guardia di Finanza 18 funzionari pubblici di e l'agente di vendita della società veneziana

Bandi truccati per gli scuolabus in Friuli: all’origine c’erano pre-accordi col fornitore di Pianiga

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Udine ha portato a termine una vasta indagine, diretta dalle Procure della Repubblica di Udine e di Pordenone, riguardante irregolarità di numerosi appalti, indetti da vari Enti locali del territorio regionale del Friuli Venezia Giulia, relativi all’acquisto di scuolabus e risultati tutti assegnati a una medesima società di Pianiga, in provincia di Venezia.

Indagini “Filobus”

Come riferito da una nota diffusa alla stampa giovedì 4 dicembre 2025 dalla Guardia di Finanza di Udine, l’articolata e complessa indagine denominata “Filobus”, sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha avuto origine nel 2022 e si è conclusa con la ricostruzione di 14 procedure di bando nelle province di Udine e Pordenone, di ammontare complessivo pari a oltre 1.600.000 di euro, risultate tutte manipolate con la pre-individuazione del contraente.

Le Fiamme Gialle udinesi hanno eseguito perquisizioni degli uffici tecnici di alcuni Enti – che avevano avuto, a fattor comune, il medesimo fornitore di automezzi – procedendo al sequestro dei fascicoli delle gare d’appalto e dei computer utilizzati dai funzionari coinvolti nelle procedure.

Accordi prima delle gare d’appalto

Grazie alle numerose email sequestrate, è stato possibile ricostruire le modalità con le quali i dipendenti pubblici assumevano accordi illegittimi con il responsabile vendite dell’azienda fornitrice di scuolabus, risultata illecitamente vincitrice di tutte le gare.

Infatti, è stato riscontrato che nelle fasi precedenti all’indizione degli appalti, la società veneta, tramite il proprio agente, prendeva contatti con i funzionari dei Comuni per presentare i mezzi, illustrarne le caratteristiche tecniche e formulare l’offerta economica.

Guardia di Finanza

Come veniva azzerata la concorrenza

Successivamente, lo stesso forniva ausilio per la predisposizione del capitolato speciale d’appalto da parte dell’ufficio preposto dell’Ente pubblico con la connivenza dei funzionari dipendenti in modo da limitare al massimo la concorrenza, sino a, talvolta, azzerarla totalmente, facendo in modo che le specifiche tecniche inserite nel bando di gara fossero talmente dettagliate da apparire la “fotografia” dello scuolabus dal medesimo proposto.

Successivamente, la società fornitrice degli scuolabus partecipava alle gare d’appalto, formulando generalmente ribassi irrisori, avendo già concordato con i funzionari degli Enti i prezzi da porre a base delle aste e ottenerne, così, l’aggiudicazione.

Denunciati 18 funzionari pubblici e l’agente di vendita

Per tali fatti 18 funzionari pubblici e l’agente di vendita della società attenzionata sono stati segnalati alle Procure della Repubblica essendosi resi responsabili del reato previsto e punito dall’articolo 353 bis del Codice Penale (“Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”) che prevede una pena massima sino a cinque anni di reclusione.

A conferma della bontà dell’impianto investigativo, il Tribunale di Udine ha già definito in primo grado quattro procedimenti penali di cui due conclusi con sentenze di condanna e due con l’accoglimento di richieste di patteggiamento.

Guardia di Finanza

In tale indagine sono stati individuati anche profili di responsabilità erariale a carico di alcuni funzionari pubblici inerenti alla consapevole e mancata contestazione della duplicazione di costi inerenti gli acquisti degli scuolabus nonché per la mancata contestazione di penali previste contrattualmente per il mancato rispetto dei termini di consegna. Al riguardo, tali circostanze sono state segnalate alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Trieste per le valutazioni di competenza.

“Tale operazione conferma la costante azione del Corpo volta al contrasto dello sperpero di risorse pubbliche erogate per contribuire al rilancio dell’economia, al fine di intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dell’economia legale e salvaguardare gli operatori economici ed i cittadini onesti e testimonia l’impegno delle Procure della Repubblica e della Guardia di Finanza nella lotta ai fenomeni illeciti di assegnazione arbitraria degli appalti, con cui si vanno ad emarginare le imprese oneste dalle procedure di aggiudicazione.

Nel rispetto dei diritti degli indagati, in ragione della fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza”.