Autostrada "killer": una riflessione dopo l'ennesima strage sul nastro d'asfalto
Nel 2021 sulle strade della provincia si sono registrati 60 morti. L’anno prima, segnato però dal lockdown, erano stati 36. Venezia, in Veneto, è superata soltanto da Treviso (63 decessi). Distrazione, mancato rispetto segnaletica e velocità cause principali
Dopo il sensibile calo registrato nel 2020, per effetto delle restrizioni imposte dalla pandemia Covid-19, torna a salire il numero di morti lungo le strade della provincia di Venezia. I dati diffusi oggi dall’Aci, su elaborazione dell’Istat, relativi all’anno 2021, riportano 60 decessi (nel 2020 erano stati 36), e 3.045 feriti (contro i 2.314 dell’anno precedente). La fascia d’età con più morti e feriti è quella tra i 30 e 54 anni. Il capoluogo si conferma il Comune dove si è registrato il maggior numero di incidenti: 590; mentre Cona chiude la classifica con 2 soli sinistri.
Autostrada "killer": una riflessione dopo l'ennesima strage sul nastro d'asfalto
Nella triste classifica dei comuni con più alta mortalità sulle strade troviamo Portogruaro (8 decessi nel 2021), seguita da Venezia (6), e poi Chioggia, Quarto d’Altino, Noventa di Piave e San Donà di Piave (4). Le strade dove si muore di più sono quelle fuori dai centri abitati: provinciali, regionali o statali fanno segnare 22 morti.
Ma l’autostrada da sola nel 2021, con i suoi 13 morti, si conferma tra gli assi viari più pericolosi. Infatti il tasso di mortalità è pari a 118,18 con un indice gravità di 75,14 (calcolati tenendo conto del numero di morti rispetto alla lunghezza del tratto di strada e del numero di mortali rispetto al totale degli incidenti).
"Siamo ancora tutti sotto choc per l’immane tragedia accaduta l’altro giorno lungo l’autostrada Venezia-Trieste, che è costata la vita a 7 persone, e non possiamo non notare, guardando ai dati del 2021 come – osserva il presidente dell’Automobile club di Venezia, Giorgio Capuis – il gran numero di incidenti mortali abbia interessato proprio i comuni attraversati dall’A4. Ciò conferma l’assoluta urgenza di mettere in atto interventi e controlli più serrati che possano mettere fine a questa strage continua".
Spulciando i dati, si nota come i mesi estivi siano quelli dove si verificano il maggior numero di incidenti stradali in provincia di Venezia: dato che risente dell’aumento di traffico turistico verso le località balneari. Anche se il mese che ha fatto registrare il maggior numero di morti, 10, è novembre.
Tra le circostanze presunte all’origine degli incidenti, al primo posto il mancato rispetto della segnaletica, le distrazioni alla guida (uso del cellulare) e la velocità. Nella lista dei veicoli coinvolti fa la sua comparsa anche il monopattino elettrico: nel 2021 sono stati 12 gli incidenti, per fortuna nessuno mortale.
I giorni della settimana con più incidenti nel 2021 sono stati il venerdì e il sabato, soprattutto nelle ore notturne, confermando una tendenza già del passato.
"Sapevamo che i dati del 2020 avevano risentito del lockdown, però speravamo che non ci fosse un ritorno alla normalità così repentino. Se consideriamo il numero di morti registrati nel 2021, 60, siamo prossimi ai 67 del 2019, anno in cui c’era stato un balzo in avanti di 20 decessi rispetto all’anno precedente.
Questo – conclude Capuis – ci deve far alzare il livello di guardia, mettendo in campo tutte le azioni necessarie. Dall’educazione e prevenzione alla repressione di comportamenti scorretti, ma anche agli investimenti sulla messa in sicurezza delle strade. Ricordo che il codice della strada è chiaro in questo senso: una parte dei denari raccolti dai Comuni con le multe vanno investiti per la manutenzione".