"fast-food" della droga

Albergo dello spaccio smantellato in pieno centro a Favaro, maxi blitz all'alba: due arresti

Un tunisino Z.S. classe 1989 e il sodale albanese H.E. del 2000 sono stati arrestati. Sei invece le denunce in stato di libertà.

Albergo dello spaccio smantellato in pieno centro a Favaro, maxi blitz all'alba: due arresti
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Favaro Veneto, scoperto albergo dello spaccio. Operazione congiunta di Carabinieri e Polizia Locale, pioggia di arresti e denunce.

Albergo dello spaccio smantellato in pieno centro a Favaro

I Carabinieri della Compagnia di Mestre, in una operazione congiunta con gli agenti della Polizia Locale del Comune di Venezia, alle prime luci di oggi, mercoledì 3 febbraio 2021, hanno tratto in arresto due cittadini stranieri per spaccio, denunciando in stato di libertà sei persone – di cui 5 stranieri – e segnalando due italiani quali assuntori.

L’albergo dello spaccio è posizionato in pieno centro a Favaro ed è gestito da una famiglia del Bangladesh, ma all’interno delle varie camere succedeva praticamente ogni tipo di condotta legata allo spaccio di stupefacenti.

Albergo dello spaccio smantellato in pieno centro a Favaro, maxi blitz all'alba: due arresti

Il maxi blitz all'alba

Carabinieri e Agenti, consapevoli di dover controllare minuziosamente un intero albergo, con decine di camere da ispezionare in rapida successione temporale, in modo da assicurare le eventuali fonti di prova, mettono in campo una potenza di fuoco che raramente si è vista in passato.

Decine di pattuglie delle due forze di polizia, alle quali si sono aggiunte le unità specializzate dell’Arma in materia di lavoro, fornite dal Nucleo Ispettorato Lavoro Carabinieri di Venezia, nonché le unità cinofile della Polizia Locale e le pattuglie della S.I.O. del 4° Battaglione CC “Veneto”, che hanno assicurato la necessaria cornice di sicurezza agli operatori.

Fondamentale si è rivelata la segnalazione di alcuni vicini, che avevano segnalato a più riprese sia alla Polizia Locale, che alla vicina Stazione Carabinieri di Favaro, uno strano e ricorrente traffico di persone, non solo ospiti dell’albergo Ducale, ma anche di gente esterna che sostava per qualche minuto davanti alle porte dell’hotel, per relazionarsi con alcuni provenienti dall’interno, allontanandosi poi in direzione del centro città.

Un "fast-food" dello spaccio

Gli investigatori hanno cercato quindi di circostanziare meglio queste segnalazioni, nelle premesse simili a molte altre, ma che trovavano invece puntuale riscontro a seguito di numerosi servizi di osservazione, supportati anche da foto/videoriprese sul posto. Effettivamente la dinamica del fast-food dello spaccio è stata confermata, registrandosi decine e decine di contatti con la verosimile cessione di stupefacente, a fronte di denaro contante.

Organizzato quindi un adeguato dispositivo, gli uomini dell’Arma e della Polizia Locale accedevano di buon ora alla struttura, controllando simultaneamente almeno 20 camere occupate per la quasi totalità da stranieri. Nella maggior parte dei casi, nei locali veniva trovato dello stupefacente in bella mostra o addirittura in fase di consumo da parte di due ragazzi italiani. Non mancava praticamente nulla: Cocaina, Marijuana e Hashish facevano alla pari con denaro contante per migliaia di euro, bilancini, sacchetti, grinder e così via.

In due sono finiti in manette: sei i denunciati

Al termine del complesso controllo, un tunisino Z.S. classe 1989 e il sodale albanese H.E. del 2000 sono stati arrestati, poiché sospettati di tenere le fila dello spaccio, che come detto si svolgeva sia tra le mura della struttura che all’esterno ed accusati con il massimo grado di gravità e portati in carcere.

Sei sono invece le denunce in stato di libertà, nei confronti di cinque stranieri ed un italiano, due in particolare per possesso ai fini di spaccio. Spicca la posizione del gestore bangladese della struttura, al quale sono state contestate numerose violazioni sotto il profilo della tutela del lavoro per quasi 30.000 Euro di ammenda totale, alle quali si aggiunge l’accusa di agevolazione dello spaccio di stupefacenti insieme al figlio dell’uomo, presente alle operazioni e che gestiva di fatto l'albergo, ed un connazionale che aveva invece la responsabilità della “Reception”.

Lo stupefacente, che raggiungeva una grammatura di varie decine tra le varie sostanze, comprese quelle per il taglio, il denaro per quasi 7.500 Euro e scatole intere di materiale vario per il confezionamento delle dosi, smartphone e tablet con i quali si gestiva la clientela, venivano posti in sequestro.

Sono in corso ulteriori approfondimenti circa i traffici di sostanze sia in ingresso che in uscita dal Ducale, mentre i servizi di contrasto allo specifico settore, così come, in generale, alle manifestazioni di illegalità, proseguiranno nei prossimi giorni in tutto il comprensorio, anche con specifici e mirati servizi coordinati.

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