E’ iniziata giovedì mattina, 11 dicembre 2025, nell’aula bunker di Mestre l’udienza preliminare dell’inchiesta “Palude”, che coinvolge una trentina di indagati, tra cui il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, accusato di corruzione. Nessuno degli indagati era presente in aula.

Al via l’udienza preliminare per l’inchiesta “Palude” a Venezia
L’udienza, di carattere tecnico, si è svolta davanti al giudice Andrea Innocenti, con i pubblici ministeri Federica Baccaglini e Roberto Terzo che hanno chiesto il rinvio a giudizio per amministratori, funzionari comunali e imprenditori.
La seduta si è aperta con la costituzione delle parti civili: oltre a quelle indicate dalla Procura figura anche il Comune di Venezia. Hanno formalizzato la richiesta di costituirsi anche la Cgil di Venezia, l’associazione ambientalista Amici del Parco e Libera, rappresentata dall’avvocato Marco Lombardo.
L’indagine sull’area dei Pili
L’indagine ruota attorno alla vicenda dei Pili, area di proprietà dell’imprenditore Luigi Brugnaro, che l’amministrazione comunale avrebbe cercato di valorizzare attraverso una vendita all’investitore di Singapore Ching per la realizzazione di un nuovo waterfront.
Secondo la Procura, l’operazione sarebbe stata favorita tramite la cessione a prezzo ribassato di palazzo Papadopoli, immobile di proprietà comunale. L’udienza di ha riguardato esclusivamente gli aspetti preliminari; le questioni di merito saranno affrontate nelle prossime tappe del procedimento.
Fissate le prossime udienze
È solo l’inizio di un percorso giudiziario che, se approderà al processo, appare ancora lontano. Il giudice Andrea Innocenti ha infatti fissato tre udienze calendarizzate per il 23 gennaio, il 13 febbraio e il 4 marzo 2026.
Secondo le prime valutazioni, queste tre date potrebbero non essere sufficienti nemmeno per esaurire le questioni preliminari, che riguardano aspetti tecnici ma anche elementi sostanziali del procedimento. Una complessità che rischia di allungare ulteriormente i tempi.
La tempistica si sovrappone alla campagna elettorale per il rinnovo del sindaco e della giunta comunale di Venezia. Dopo due mandati consecutivi, Luigi Brugnaro non potrà ricandidarsi, rendendo il quadro politico particolarmente delicato e carico di attese.
Boraso ha patteggiato a 3 anni e 10 mesi
Dopo cinque interrogatori e tre udienze, l’ex assessore alla Mobilità di Venezia Renato Boraso a settembre 2025 ha scelto di patteggiare, chiudendo il primo capitolo della maxi inchiesta Palude.

Arrestato il 16 luglio 2024, Boraso ha trascorso tre mesi e mezzo tra carcere e domiciliari prima di raggiungere un accordo con la Procura: 3 anni e 10 mesi di reclusione e il pagamento di 308 mila euro.