A Mestre

Accoltellato mentre difende una donna da una rapina, morto il 26enne Giacomo Gobbato

L'accoltellamento è avvenuto nella notte di sabato 21 settembre 2024 in corso del Popolo. Ferito anche un amico del 26enne. Il Centro Sociale Rivolta: "Un dolore che toglie le parole"

Accoltellato mentre difende una donna da una rapina, morto il 26enne Giacomo Gobbato
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Una tragica vicenda si è verificata a Mestre nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 settembre 2024. Giacomo Gobbato, 26 anni, ha perso la vita dopo essere stato accoltellato. Il 26enne è morto dopo aver difeso, con un amico, una donna che stava subendo una rapina (in copertina: Giacomo Gobbato, immagine del Centro Sociale Rivolta).

Giacomo Gobbato morto accoltellato mentre difende una donna da una rapina

L'accoltellamento è avvenuto a notte fonda lungo il centralissimo corso del Popolo.

Giacomo Gobbato, 26enne attivista del Centro Sociale Rivolta, intervenuto con un amico per difendere una donna da una rapina, è stato improvvisamente colpito da alcuni fendenti a una gamba. Le ferite, fin da subito, si sono rivelate molto gravi. Nell'immediato è stato trasportato in ospedale, ma purtroppo, considerate le sue condizioni disperate, ha perso la vita poco dopo essere arrivato nel presidio ospedaliero. Anche l'amico ha riportato gravi lesioni.

Lungo corso del Popolo sono intervenuti anche le forze dell'Ordine che si sono occupate di eseguire tutti i rilievi del caso fino all'alba. Stando alle prime informazioni, ci sarebbe un fermo: si tratterebbe di un soggetto di origini moldave.

"Un dolore che toglie le parole"

A raccontare per primo nel dettaglio cosa sia accaduto a Giacomo Gobbato la scorsa notte è stato il Centro Sociale Rivolta. L'associazione ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post nel quale ha spiegato il motivo dell'accoltellamento, lasciando poi un messaggio di cordoglio per la scomparsa del suo attivista:

"Questa notte due nostri compagni sono stati accoltellati mentre difendevano una donna che stava subendo una rapina. Uno ha riportato gravi ferite ed uno ha perso la vita. Questo per noi è il tempo del dolore. Troppo dolore, un dolore che toglie le parole. Quello che pensiamo, tutto quello che proviamo, troveremo il modo di dirlo. A breve. Ora diciamo solo che esigiamo di non essere usat3 da chi semina odio.

C'è un colpevole. È una persona, una singola. Non importa dove sia nato o di che colore abbia la pelle. E tutto questo succede in una città abbandonata da anni a se stessa. Non accettiamo strumentalizzazioni. E non le accettiamo per Giacomo che sarà sempre con tutt3 noi e per Sebastiano che è con il cuore a pezzi. A Giacomo, che nella sua giovane vita ha sempre lottato per una società inclusiva, multiculturale, antirazzista lo dobbiamo. Ciao Giacomo sarai sempre con noi. Centro Sociale Rivolta".

Anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha voluto rilasciare alcune parole in merito ai fatti accaduti a Mestre.

“A nome mio e di tutta la città, esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e agli amici di Giacomo Gobbato, che ieri notte ha perso la vita tentando generosamente di sventare una rapina. Questo è il momento del cordoglio e del dolore. Non ci sono parole.

Massima fiducia nelle forze dell’ordine e negli inquirenti, che hanno già fermato il presunto responsabile e stanno conducendo le indagini per ricostruire i fatti. Ci sarà tempo per esprimere la mia amarezza e le mie convinzioni”.

Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, ha commentato così la tragica scomparsa del 26enne:

"Sono sgomenta di fronte all’ennesimo fatto di sangue, che la scorsa notte ha causato la fine di un’altra giovane vita. Non si può morire così, e non è più il tempo delle parole. Il limite della violenza e dello spaccio di droghe pesanti è stato da tempo superato sia in terraferma che nella città d’acqua, nell’inerzia delle istituzioni locali e nazionali, che a ogni piè sospinto promettono sicurezza quando la situazione è invece sotto gli occhi della cittadinanza".

Nell’esprimere il proprio profondo cordoglio ai parenti di Giacomo Gobbato, a chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene, Baldin raccoglie l’invito espresso dal Centro Sociale Rivolta, frequentato dal giovane:

"Nessuna strumentalizzazione politica sopra la sua pelle e quella dell’amico Sebastiano, rimasto ferito nella medesima circostanza. A colpire è stato un singolo, non un’etnia. Guai a seminare ulteriore odio, benzina sul fuoco di chi non aspetta altro per chiudere ancora di più questa società. A Mestre e Marghera la situazione è nota, prova ne siano i cortei spontanei dei comitati dal basso. La giunta Brugnaro, anziché provare a rimanere abbarbicata al proprio potere con ogni mezzo, si muova per una volta a beneficio di tutta la popolazione".

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