Mestre violenta

Accoltellamento tra connazionali per questioni di droga: gravissimo un 33enne

I residenti, quando intervistati, o sono reticenti per timore di ritorsioni o appaiono rassegnati al malcostume e alla imperante criminalità di strada

Accoltellamento tra connazionali per questioni di droga: gravissimo un 33enne

Dalle parti della stazione ferroviaria di Mestre si è registrato un accoltellamento per questioni di droga. (In copertina, la foto d’archivio di un controllo)

La lite degenerata

La lite è sorta tra tunisini sulla scalinata alla fine di Corso del Popolo, all’incrocio con via Fogazzaro, ieri sera 3 novembre 2025 quando erano le 19:30, quando è degenerata uno spacciatore ha colto con più coltellate, un cliente.

Mestre, incrocio via Fogazzaro e Corso del Popolo
Mestre, incrocio via Fogazzaro e Corso del Popolo

Il coltello avrebbe perforato anche un polmone al tunisino 33enne che, soccorso dai sanitari del Suem, è stato trasportato in codice rosso all’ospedale dell’Angelo, dove si trova ricoverato in gravi condizioni ma, pare, non in pericolo di vita.

Frattanto, l’aggressore fuggiva su un monopattino elettrico, e sul luogo giungevano Carabinieri di Mestre e Polizia di Stato.

Ricostruzione difficile

Gli inquirenti hanno tentato di mettere in ordine le circostanze e sarebbe emerso che la lite sia da addebitare a debiti di droga e pretese di primato reclamato su alcune zone dello spaccio: proprio come nei film, insomma.

Gli inquirenti sarebbero sulle tracce dell’aggressore ma la ricostruzione sarebbe resa difficoltosa dalla mancanza di telecamere sul posto .

Nessun’altro sarebbe coinvolto, né alcuno sembra aver visto nulla nonostante la zona sia densamente popolata, se non venire a conoscenza dell’aggressione al giungere delle auto di Carabinieri e Polizia.

Mestre violenta

Sono piene le cronache, ad ogni buon conto, di fatti violenti capitati in quella zona centrale della Città, proprio a causa delle droga: tossicodipendenti che se la prendono con i c0ondomini, auto vandalizzate o peggio.

I residenti, quando intervistati, o sono reticenti per timore di ritorsioni o appaiono rassegnati al malcostume e alla imperante criminalità di strada.