Ulss 4 Veneto Orientale

80 camici bianchi "no vax" a rischio sospensione: hanno detto "no" al vaccino senza un valido motivo

La Legge impone che gli operatori sanitari debbano obbligatoriamente sottoporsi al vaccino anti Covid. In caso di rifiuto per motivi non validi si incorre nella sospensione. Ed è quanto sta accadendo.

80 camici bianchi "no vax" a rischio sospensione: hanno detto "no" al vaccino senza un valido motivo
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Dopo i recenti solleciti inviati a 162 dipendenti dell'Ulss Dolomiti ora interviene l'azienda sanitaria 4 Veneto Orientale, che ha comunicato che a breve saranno avviate le prime sospensioni dal lavoro per gli operatori sanitari dipendenti che non si sono vaccinati senza motivazione valida. Si tratta di circa 80 dipendenti, mentre per altri 21 una commissione medica valuterà la certificazione di esonero presentata.

80 camici bianchi "no vax" a rischio sospensione nella Ulss 4

Fino alla completa attuazione del piano strategico vaccinale anti Covid gli operatori sanitari che lavorano in strutture sanitarie, sociosanitarie, farmacie e studi professionali sono obbligati a sottoporsi alla vaccinazione contro il virus che da dicembre del 2020 ha letteralmente travolto tutto il mondo. E questo a meno di specifiche condizioni cliniche documentate. Essa, infatti, rappresenta un requisito essenziale per l'esercizio della professione medica.

Questo dice la legge. Ma in realtà? Cosa succede in concreto a chi rifiuta il vaccino anti Covid? Per farla breve ci sono, principalmente, due scenari. Da un lato chi, per valido motivo, è escluso dall'obbligo. Dall'altro lato, però, ci sono anche quelli che non si vogliono sottoporre alla somministrazione del siero per motivi diversi. E qui si verifica quanto sta accadendo ai camici bianchi "no vax" della Ulss 4 dove un'ottantina di operatori sanitari sono a rischio sospensione.

Questi, infatti, non avrebbero presentato una motivazione valida per "saltare" la propria dose di siero anti Covid. E dunque per loro si procede secondo l'iter tracciato dalla Legge. Prima, quindi, c'è un richiamo. Come quelli che sono stati inviati dalla Ulss 1 Dolomiti, 162, per essere precisi, ad altrettanti medici e operatori sanitari. Poi c'è la sospensione.

Obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e conseguenze per chi rifiuta il siero

"Introduce disposizioni volte ad assicurare l’assolvimento dell’obbligo vaccinale da parte del personale medico e sanitario, prevedendo una dettagliata procedura per la sua operatività e adeguate misure in caso di inottemperanza (assegnazione a diverse mansioni ovvero sospensione della retribuzione)".

Così recita il testo, chiarendo quindi che al rifiuto seguiranno conseguenze. Per chi rifiuta è previsto lo spostamento a "mansioni, anche inferiori" con il "trattamento corrispondente alle mansioni esercitate". Se ciò non è possibile, "per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione".

La sospensione dei sanitari no vax durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021. La sanzione scadrà prima se gli interessati ci ripenseranno e si sottoporranno alla vaccinazione o comunque al completamento del piano vaccinale. La sospensione interverrà solo se non sarà possibile l'assegnazione a mansioni diverse del lavoratore che non implicano il rischio di diffusione del contagio.

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