Carabinieri

50mila euro di furti fatti dalla banda di borseggiatrici in centro a Venezia: scattano 23 misure cautelari

Provvedimenti emessi dal Gip di Venezia: in diversi episodi avrebbero reagito con aggressioni fisiche a chi cercava di ostacolare i furti o a complici che non raggiungevano gli obiettivi criminali

50mila euro di furti fatti dalla banda di borseggiatrici in centro a Venezia: scattano 23 misure cautelari

Su delega della Procura della Repubblica di Venezia, i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri hanno eseguito lunedì 10 novembre 2025 una vasta operazione contro una rete criminale dedita ai borseggi seriali nel centro storico lagunare.

Sgominata banda di borseggiatrici nel centro storico di Venezia

L’operazione, condotta con il supporto delle autorità di polizia ungheresi e croate tramite il Servizio di cooperazione internazionale, ha portato all’esecuzione di 23 misure cautelari personali emesse dal Gip di Venezia: 8 arresti in carcere, 8 divieti di dimora nella regione Veneto, 6 nella provincia di Venezia e un obbligo di dimora a Genova.

Gli indagati, tutti senza fissa dimora, sono ritenuti responsabili a vario titolo di furto aggravato, violenza o minaccia, lesioni personali, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento, ricettazione, riciclaggio e violazione del foglio di via obbligatorio.

L’indagine, durata oltre un anno e mezzo – da luglio 2023 a dicembre 2024 – ha permesso di ricostruire le attività di un gruppo criminale di donne di etnia rom e sinti, di nazionalità bosniaca e croata, attive soprattutto nelle aree più frequentate da turisti: le stazioni ferroviarie di Venezia Santa Lucia e Mestre, nonché a bordo di treni e autobus diretti verso la città.

Emesse 23 misure cautelari

I militari hanno identificato 20 borseggiatrici, alcune delle quali di indole particolarmente violenta. In diversi episodi avrebbero reagito con aggressioni fisiche a chi cercava di ostacolare i furti o a complici che non raggiungevano gli obiettivi criminali. In un caso, tre di loro si sarebbero scagliate contro una passante che aveva sventato un borseggio nei pressi della stazione di Santa Lucia, colpendola con schiaffi e una borsa, procurandole una frattura al dito e una prognosi di 30 giorni. In un altro episodio, una delle indagate avrebbe minacciato due giovani complici — una delle quali minorenne e incinta — di colpirle con un coltello se non avessero consegnato 2.500 euro a testa in una sola giornata.

L’indagine ha inoltre accertato che tre mariti delle borseggiatrici, si occupavano del riciclaggio del denaro e della logistica: accompagnavano quotidianamente le donne verso i luoghi dei furti e, nel frattempo, si prendevano cura dei figli minori. In un noto centro commerciale della provincia, avrebbero cambiato in euro circa 11.000 euro di varie valute estere, per ostacolare la tracciabilità della provenienza del denaro.

Furti per 50.000 euro

Complessivamente, sono stati ricostruiti 32 episodi di furto con destrezza, per un bottino stimato di circa 50.000 euro, e oltre 150 violazioni del foglio di via obbligatorio.

Una delle indagate è stata condotta nella casa di reclusione femminile della Giudecca, mentre per altri tre soggetti – due già detenuti in Croazia e uno in Ungheria – le autorità italiane hanno chiesto la collaborazione della polizia locale per notificare i provvedimenti cautelari. Altri due divieti di dimora sono stati notificati, uno a Venezia e uno a Roma, con il supporto dei Carabinieri del Comando Provinciale della capitale.

Gli investigatori sottolineano che il procedimento penale è ancora in corso e che la colpevolezza degli indagati dovrà essere accertata con sentenza definitiva.