Zona rossa a Venezia, prolungata almeno fino a fine anno scolastico
Il Presidente Zaia si è dichiarato favorevole a questa scelta: "Bene ha fatto il Prefetto di Venezia Darco Pellos a replicare da giugno le zone rosse a Venezia e sulle spiagge del litorale, segnatamente Jesolo e Chioggia"

Mentre Padova annuncia il mancato rinnovo della zona rossa, la città di Venezia ha deciso di mantenerla fino alla fine dell'anno scolastico il 6 giugno 2025.
Zona rossa a Venezia
Padova ha annunciato che la zona rossa della stazione non sarà rinnovata, dividendo così il mondo della politica della Città del Santo. Nel mentre, Venezia, preoccupata per il ponte del 2 giugno e le feste degli studenti per l'inizio della pausa estiva, ha optato per il rinnovo.
Di fatto, la Serenissima ha controllato più di 5mila persone nell'arco di tempo tra il 16 e il 27 aprile. Se si conta fino al 1° maggio, nelle zone del centro storico, Jesolo e Chioggia, si raggiungono i 7mila controlli, di cui ben 27 hanno portato all'ordine di allontanamento.
Infatti, il Prefetto di Venezia, Darco Pellos, ha deciso di prolungarla per evitare disordini durante l'ultima settimana scolastica, che comprende anche il ponte del 2 giugno, visto che cadrà di lunedì. Effettivamente, soprattutto per quanto riguarda le spiagge di Chioggia e Jesolo, ci si aspetta un grande afflusso di giovani.
Questa decisione ha attirato commenti favorevoli dagli esponenti della destra, tra cui quello di Lucas Pavanetto, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio Regionale, che ha festeggiato il rinnovo con un post su Facebook.
Anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si è dichiarato favorevole alla decisione del Prefetto:
"Turisti e residenti di Venezia e delle spiagge hanno il diritto di trascorrere in tranquillità e serenità, di vivere nel miglior modo le vacanze e il periodo estivo. Bene ha fatto il Prefetto di Venezia Darco Pellos a replicare da giugno le zone rosse a Venezia e sulle spiagge del litorale, segnatamente Jesolo e Chioggia.
Bisogna tenere lontani da turisti e residenti malintenzionati di ogni genere, spacciatori, rissosi, borseggiatori, bevitori seriali, gang o baby gang di ogni tipo. Si otterrà così un maggior presidio del territorio e maggiore sicurezza per i frequentatori delle località e per chi ci vive. Non dimentichiamo che ne va anche della nostra immagine turistica complessiva che rischia di ricevere colpi durissimi da eventi di tipo violento o criminoso. E oramai sappiamo come funziona: in poche ore la brutta notizia rimbalza in tutto il mondo via social e mette così a rischio le scelte di vacanza ancora da fare e il lavoro dei nostri bravi operatori di ogni comparto".