"Vogliamo un futuro qui", la protesta degli studenti arriva anche a Venezia
Hanno srotolato uno striscione sul ponte più iconico della città per far capire le ragioni della manifestazione
E’ una comunità che si definisce precaria, quella degli studenti anche veneziani che si sono dati appuntamento oggi, mercoledì 27 settembre 2023 nel cuore della città lagunare, un po’ come in tanti centri del nostro Paese.
La protesta degli studenti contro l'aumento dei costi
Una precarietà, quella al centro della protesta dei giovani, che si viene a configurare per alcuni indiscriminati aumenti dei costi della vita, che ricadono, ovviamente, anche sulla quotidianità di chi vuole definire il proprio futuro attraverso lo studio, che sia quello superiore oppure universitario.
I giovani sono arrivati anche a Venezia
E in questo, infatti, sono tutti uniti dal medesimo obiettivo: chiedere al Governo di mettere in campo le misure necessarie per rendere il diritto allo studio veramente sostenibile. I temi in campo sono molti, le modalità di protesta differenziate: si passa dall’esposizione di striscioni alla creazione, nelle zone più sensibili, di veri e propri “campeggi”, già saliti alla ribalta della cronaca nazionale l’anno scorso, in cui i giovani decidono di porre una resistenza passiva, dormendo all’adiaccio.
Caro libri, affitti insostenibili e molto altro...
Sì, perché come detto i temi sono molti. C’è il costo dei libri, quello degli affitti per i fuori sede, la residenziali pubblica che sembra non bastare, per arrivare fino alle borse di studio. Insomma il tema è di forte attualità e di certo in qualche modo rientrerà nell’agenda politica nazionale e anche regionale. Anche perché i referenti della protesta veneta non l’hanno mandata a dire al Governatore Zaia e all’assessore regionale alla partita Elena Donazzan.
Le dichiarazioni degli studenti
"Oggi, 27 Settembre eravamo a Venezia insieme alla Rete degli Studenti Medi e alle altre UDU del Veneto per denunciare la precarietà della comunità studentesca. Siamo qua per dire basta alla scellerata politica di Zaia e Donazzan sul diritto allo studio.
In una delle regioni più ricche di Italia, si contano 3200 idoneɜ non beneficiariɜ alla borsa di studio, sui 4974 totali a livello nazionale: ben il 64,3%. Come studentɜ non possiamo permetterci questo stile di vita, i costi che scuola e università ci richiedono. Il caro affitti e l'assenza di una vera residenzialità pubblica ci tolgono anche la sicurezza di un tetto sotto cui studiare.
Come sindacato studentesco non resteremo a guardare: questo è il punto d’incontro di noi studentɜ del Veneto, che da un anno aspettiamo risposte dalla Regione. Noi vogliamo un futuro qui e faremo il necessario per prendercelo!".
Ricordiamo, infine, la vera e propria bufera che si era sollevata lo scorso maggio quasi al termine dell'anno scolastico, dopo le prime manifestazioni degli studenti, quando il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, pungente, aveva risposto ad alcuni di loro definendoli poco furbi.
Nel merito della discussione, il primo cittadino aveva spiegato di credere che spendere 700 euro per un affitto da studente a Venezia sia il sintomo di non possedere la dovuta intelligenza per meritare il titolo di studio. La risposta non si era fatta attendere...