Calo demografico

Venezia, in 20 anni la popolazione è diminuita di circa 20mila abitanti

I dati di Fondazione Leone Moressa sono stati presentati durante il convegno "Venezia... città aperta"

Venezia, in 20 anni la popolazione è diminuita di circa 20mila abitanti
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La situazione demografica di Venezia sta registrando un notevole calo dovuto soprattutto a un saldo naturale negativo. In 20 anni la città ha perso circa 20mila abitanti. E' quanto emerso dal convegno "Venezia... città aperta" che si è tenuto lo scorso 22 marzo 2024 a Palazzo Labia.

Venezia, in 20 anni la popolazione è diminuita di circa 20mila abitanti

Sono circa 20mila gli abitanti che la città di Venezia ha perso negli ultimi 20 anni, non solo nel centro città ma anche in terraferma. Il dato è stato uno spunto per avviare un confronto sulle strategie e le politiche relative alla città lagunare di Venezia, da sempre crocevia di culture.

Il confronto è stato al centro di un convegno che si è tenuto a Palazzo Labia il 22 marzo 2024, intitolato "Venezia... città aperta", promosso dalla Fondazione Leone Moressa e dalla Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, con il patrocinio dell'Università Ca' Foscari, nell'ambito di "Le Città in Festa".

Al centro del dibattito soprattutto il tema del "calo demografico", con Venezia che ha perso 20.000 abitanti in 20 anni, mentre i comuni circostanti continuano a crescere.

Cresce l'immigrazione

I dati raccolti dalla Fondazione Leone Moressa, presentati durante il convegno dalla dottoressa Chiara Tronchin mostrano un mutamento significativo della popolazione del comune nel corso degli anni.

"Nel 1968, la popolazione ha raggiunto il picco massimo di 368.000 abitanti. Da allora, la popolazione è diminuita, attestandosi attualmente a 252.000 abitanti, il che rappresenta una diminuzione del 31%", ha spiegato Chiara Tronchin.

"Questo declino non è uniforme in tutte le aree del comune. Curiosamente, nel 1951, il centro storico era il più popolato, ma oggi la situazione si è capovolta, con la terraferma che registra il maggior numero di abitanti. Negli ultimi 20 anni, il centro storico ha perso circa 17.000 abitanti, principalmente a causa del saldo naturale negativo, ossia più morti che nati. Tuttavia, l'immigrazione ha contribuito in parte a mitigare questa perdita, anche se in modo non omogeneo.

I dati presentati durante il convegno

Parlando di immigrati, attualmente a Venezia risiedono circa 41.000 stranieri, che rappresentano il 16% della popolazione totale del comune, rispetto all'8,5% a livello nazionale. La presenza di 145 nazionalità diverse riflette la diversità culturale della città, con il Bangladesh, la Romania e la Cina tra le prime posizioni. Analizzando le varie municipalità, si nota che in alcune aree la percentuale di stranieri è molto più elevata rispetto alla media nazionale, come a Marghera, dove raggiunge il 27%.

Questo scenario sottolinea l'importanza dell'immigrazione per Venezia, non solo come arricchimento culturale ma anche dal punto di vista economico. Gli immigrati contribuiscono al PIL italiano per un valore di 54 miliardi di euro, il 9% del totale. Non solo, ma rappresentano anche una forza lavoro attiva, con uno su dieci degli occupati italiani che è straniero. Questi dati evidenziano che gli immigrati non solo non creano concorrenza con gli italiani sul mercato del lavoro, ma spesso svolgono mansioni poco qualificate, che altrimenti potrebbero essere trascurate.

In conclusione, Venezia è una città multiculturale e aperta, e il corretto utilizzo delle risorse rappresentate dagli immigrati può solo portare vantaggi per tutta la comunità", conclude la dottoressa.

Il convegno "Venezia... città aperta"

Dopo i saluti introduttivi dell'assessore Paola Mar, responsabile dell'Università e della Promozione del territorio, hanno preso la parola Chiara Tronchin della Fondazione Leone Moressa, Antonio Marcomini, prorettore dell'Università Ca' Foscari, Caludio Scarpa, presidente dell'Associazione Veneziana Albergatori, e Antonio Calò della Fondazione per la ricerca sulla pace. Tra gli ospiti, anche il presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano, Marco Borghi.

Durante l'incontro si è discusso delle sfide e delle criticità che Venezia dovrà affrontare in futuro. L'assessore Mar ha delineato l'importanza di analizzare Venezia da molteplici prospettive, comprese la dimensione multiculturale, universitaria, turistica e come città di pace, affrontando le sfide di un futuro incerto.

Si è puntato a potenziare la presenza degli studenti in città, coinvolgendo le istituzioni per aumentare la capacità educativa. Riguardo alla multiculturalità, Venezia è stata lodata per la sua accoglienza e il suo spirito di convivenza, promuovendo la responsabilità di tutti i cittadini nell'instaurare una pace stabile e civile.

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