Variante Delta in Veneto, Ricci: “Prevalenza superiore al 97%"
La vaccinazione completa riduce fino all’80% circa la probabilità di infettarsi, vuol dire che su 100 vaccinati con 2 dosi 20 si possono contagiare.
La dottoressa Ricci ha presentato i risultati dell'indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanità.
Variante Delta
La dottoressa Antonia Ricci, dirigente dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, era ospite alla conferenza stampa di oggi del Governatore Luca Zaia. La dottoressa ha presentato i risultati dell'indagine che è stata condotta dall'Istituto Superiore di Sanità sulla diffusione delle varianti:
“Vi annuncio in anteprima i risultati sull’indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanità sulla stima della presenza delle varanti a livello nazionale, una volta al mese dall'Istituto Superiore di Sanità definisce una giornata nella quale tutte le Regoni devono raccogliere un numero di campioni casuali, non correlati tra loro in modo da avere una stima a livello nazionale sulla presenza delle varianti con dei dati confrontati fra le Regioni”.
I dati si riferiscono al mese di luglio e Ricci ha spiegato:
“Il campione per il Veneto a luglio prevedeva 145 campioni, in realtà ne sono stati sequenziati 144 perché uno non era sequenziabile per motivi tecnici. Di queste, 140 appartengono alla variante Delta, con una prevalenza superiore al 97%, 3 appartengono alla variante Alfa quindi quella inglese che ci faceva paura a dicembre, poi un campione di variante di interesse chiamata colombiana”.
Rapidità della diffusione della variante
La dottoressa Ricci ha sottolineato:
“Il messaggio è l’assoluta rapidità con cui la variante Delta ha soppiantato le altre, in modo sorprendente, io stessa vi dicevo che speravo in un andamento lento della variante Delta nel nostro Paese dato che rispetto all’Inghilterra è arrivata più tardi in una stagione meno favorevole invece non è andata così. La rapidità della diffusione c’è stata, è il terzo virus con cui abbiamo a che fare, il primo virus è quello della prima ondata della primavera 2020, poi c’è il virus dell’estate quello tranquillo che è stato soppiantato dalle varianti. In inverno abbiamo avuto la variante inglese che ha sostenuto quella che è la seconda fase (seconda ondata), cioè da ottobre 2020 ad aprile 2021”.
La dottoressa ha poi concluso:
“Oggi c’è la terza ondata, qualcuno la chiama 4, sostenuta dalla variante indiana, che è un virus contagiosissimo nonostante il periodo estivo e le vaccinazioni c’è una diffusione importante del virus che circola tra soggetti non vaccinati. Ricordo che la vaccinazione completa riduce fino all’80% circa la probabilità di infettarsi, vuol dire che su 100 vaccinati con 2 dosi 20 si possono contagiare, per i non vaccinati la probabilità di contagiarsi è molto alta”.