Un milione di introiti (e polemiche) nei primi 11 giorni del ticket d'accesso a Venezia
Numeri in calo nel secondo weekend di sperimentazione, ma in totale i visitatori paganti sono stati 195.486. Nei primi giorni sono anche arrivati i primi esposti contro la nuova misura
La sperimentazione del contributo d'accesso, iniziata lo scorso 25 aprile 2024, ha registrato dati positivi nei primi 11 giorni, nonostante nel secondo weekend (4 e 5 maggio 2024) i numeri siano stati leggermente inferiori rispetto al primo. Tuttavia, l'introduzione di questo nuovo sistema di gestione dei flussi turistici, volto a scoraggiare la visita giornaliera in certi periodi e a mantenere un approccio che rispetti la delicatezza e l'unicità della Città, ha portato anche delle polemiche in questi primi giorni.
Contributo d'accesso: quasi un milione di introiti nei primi 11 giorni
Nei primi 11 giorni di sperimentazione (dal 25 aprile al 5 maggio 2024), i visitatori giornalieri che hanno pagato il ticket d'ingresso di 5 euro per accedere alla Città Antica di Venezia sono stati 195.486.
Il weekend del 4 e 5 maggio 2024 ha registrato un leggero calo rispetto al primo fine settimana: sabato 4 maggio i visitatori paganti sono stato 20.081 (rispetto ai 22mila di sabato 27 aprile) mentre domenica 5 maggio 12.250 (rispetto ai 16.038 del 18 aprile).
Il numero più alto è stato registrato il 26 aprile 2024 con 23.600 visitatori che hanno pagato il contributo di 5 euro. Il numero più basso è stato invece registrato il 5 maggio 2024.
In questi primi 11 giorni gli introiti hanno sfiorato il milione, per un totale di 977.430 euro.
Ai visitatori giornalieri si aggiungono gli esentati, cioè gli ospiti di strutture ricettive, che non sono tenuti al pagamento perché versano già la tassa di soggiorno, i residenti in Veneto o nella Città metropolitana, studenti, lavoratori, proprietari di immobili che pagano l’IMU o i titolari di contratti di locazione che non hanno spostato la residenza nella Città antica, nonché per i parenti.
Le prossime date
Dopo le prime undici giornate continuative, il contributo d'accesso riprenderà dal prossimo weekend 11 e 12 maggio, poi il 18, 19, 25, 26 maggio; 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 giugno; 6, 7, 13 e 14 luglio 2024, sempre con gli stessi orari 8:30-16:00.
Come ha ricordato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: "l'obiettivo del contributo d'accesso è rendere la Città vivibile, per residenti, lavoratori, studenti e turisti. La maggior parte della gente ha capito che vogliamo proteggere la città. È una misura correggibile, migliorabile, però sembra che non abbia dato particolari svantaggi. Nessuno nasconde i problemi e le difficoltà, ma cerchiamo di farcela. Un passo alla volta ce la faremo".
A partire dal prossimo sabato, verranno riattivati varchi fisici presso i principali punti di ingresso alla città di Venezia. Questi varchi saranno distinti in varchi prioritari dedicati ai residenti e ai lavoratori. Gli steward saranno incaricati di verificare il codice QR dei visitatori e di assistere coloro che non ne fossero in possesso nel download del titolo di accesso sul posto e nel pagamento del contributo. Qualora qualcuno dovesse superare i varchi senza il contributo di accesso, verrà multato dai verificatori che condurranno controlli a campione.
Ogni giorno, circa 75 steward informativi saranno dispiegati in 16 aree della città, mentre circa 40 steward verificatori e 35 accertatori opereranno in circa 15 punti di controllo, con i principali situati nelle zone della Ferrovia, di Piazzale Roma e di San Zaccaria. Saranno inoltre installati 70 totem informativi nei punti di accesso della città, nonché a Chioggia e a Punta Sabbioni.
Non sono mancate le polemiche e i primi esposti
Nei primi 11 giorni della sperimentazione, tuttavia, non sono mancate polemiche. Proprio il giorno dell'inaugurazione, infatti, il 25 aprile 2024 associazione e realtà cittadine hanno manifestato per dire "no" al contributo d'accesso.
Ma non solo, pochi giorni dopo, il 30 aprile 2024, l'ex assessore regionale e consigliere di Municipalità Mestre-Carpenedo Michele Boato ha presentato due esposti (il primo è rivolto al Garante nazionale della privacy, il secondo alla Procura della Repubblica di Venezia) per violazione della privacy.
Il consigliere nell'esposto poi pubblicato su Facebook fa presente che i dati personali dichiarati al momento della richiesta del contributo d'accesso (sia per chi deve pagare sia per chi è esente da ma deve comunque ottenere il QR code) posso essere ceduti a terzi e questo può comportare una violazione della privacy.
"Il "contributo d'accesso" a Venezia, deliberato dal Consiglio Comunale di Venezia il 12.9.2023, con Deliberazione n.51, modificato con Deliberazione n.71 del 21.12.2023 a cui è seguita la Deliberazione della Giunta Comunale n.313 del 29.12.2023 disciplinante le modalità operative di attuazione del contributo di accesso, comporta, sia per i residenti nel Comune, che per tutte le altre persone che intendono entrare in Venezia, l'obbligo di dichiarare propri dati sensibili: le proprie generalità, la propria abitazione, il motivo della propria presenza a Venezia (tra cui visite sanitarie, visite al carcere ecc.), generalità degli amici invitati, ecc.
Nell'Informativa comunale sul trattamento dei dati personali in attuazione al contributo d'accesso ("privacy"), al punto" 6. Comunicazione", si legge: "I dati personali oggetto di trattamento possono essere comunicati a soggetti terzi, pubblici e privati, in ottemperanza ai relativi obblighi di legge, di regolamento e/o contrattuali".
Al sottoscritto, ciò appare una evidente violazione della nostra Privacy: chi saranno i soggetti terzi privati? Che uso ne potranno fare? Chi controllerà su tutto ciò? I controllori possono essere gli stessi controllati?
Si espone tutto ciò al fine di verificare l'eventuale compimento di reati penali. Si chiede alla Procura di informare il sottoscritto circa il risultato delle indagini conseguenti".