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Turista sfonda una passerella in Piazza San Marco: il caso riporta l’attenzione sui cantieri per l’acqua alta

I lavori per salvaguardare la città dall'alta marea stanno procedendo, ma ci vorrà ancora molto prima che siano completati

Turista sfonda una passerella in Piazza San Marco: il caso riporta l’attenzione sui cantieri per l’acqua alta

Nella giornata di ieri, mercoledì 22 ottobre 2025, un turista ha involontariamente rotto una delle passere per l’acqua alta in Piazza San Marco a Venezia (in copertina: immagine di repertorio).

Turista sfonda una passerella in Piazza San Marco

Il turista stava camminando tranquillamente finché non si è rotto il pannello di legno che lo sorreggeva. Di fatto, probabilmente per l’umidità e per il tempo, il compensato che, assieme alle gambe in metallo, compone la struttura si è proprio spezzato di netto.

Una testimone ha dichiarato che il signore non si è fatto nulla, che si è rialzato tra gli sguardi stupiti delle persone e ha continuato per la sua strada. Poco distanti, c’erano anche degli Agenti della Polizia Locale che hanno visto tutto e sono intervenuti affinché nessuno si potesse far male.

Tutto ciò ha riacceso il dibattito sull’area marciana che, nonostante il Mose, non sarà completamente al sicuro finché non completeranno i lavori. Di fatto, come ha spiegato il Provveditorato alle Opere Pubbliche, la zona non sarà esclusa dall’alta marea finché non saranno completati gli altri due lotti, di cui uno è appena cominciato e per l’altro si stanno ancora cercando i fondi.

In particolare, non si sa quanto tempo ci possa volere visto che, nel luglio scorso, si erano stimati 500 giorni. Per questo motivo, nonostante le precedenti pressioni dei commercianti, le passerelle dovranno rimanere, almeno finché non sarà installata la stazione di sollevamento, conosciuta anche come stazione di rilancio, con le pompe definitive.

I lavori

Di fatto, anche martedì 21 ottobre 2025, l’alta marea ha colpito l’area centrale delle Procuratie Vecchie, soprattutto, è stata accompagnata da un forte odore di fogna. I tecnici hanno spiegato il cattivo odore sottolineando che il canale del Cavalletto non viene dragato da mezzo secolo e perciò si possono essere formati dei cumuli sedimenti, che potrebbero anche influire sul normale deflusso dell’acqua.

A causare problemi alla pompa della Basilica, oltre alla quantità d’acqua eccessiva per un singolo dispositivo di scarico, ci pensa la rete di cunicoli sottostanti, con gatoli non segnati che contribuiscono ulteriormente all’eccessivo flusso d’acqua.

I lavori servono proprio per questo. Infatti, con il primo lotto sono stati impermeabilizzati una parte dei cunicoli sotterranei e hanno gestito il flusso d’acqua nei gatoli con delle valvole. È da quel momento che la pompa nel cortile del Palazzo Reale è diventata l’ultimo sistema anti-allagamento, ma non ha le capacità per gestire l’acqua alta.

Di fatto, nel secondo lotto è previsto anche un sistema di sollevamento, che sarà collocato sul Molo, e andrebbe a sostituire l’attuale sistema con 8 pompe in totale: 4 sul Molo e altre 4 di ridondanza.