Restauro

Teatro Verde salvato da Cartier: il gioiello veneziano riapre il 10 aprile

E' una vera e propria "perla" che tornerà a valorizzare l'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. La Fondazione Giorgio Cini ha presentato il progetto di recupero del grande anfiteatro da 1500 posti.

Teatro Verde salvato da Cartier: il gioiello veneziano riapre il 10 aprile
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E' una bellissima notizia per tutti. Non solo per i veneziani. Il Teatro Verde, una perla che da anni è in stato di abbandono sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, tornerà ai suoi antichi splendori. E questo lo si deve all'impegno congiunto degli attori impegnati nel restauro, ma anche ai fondi messi a disposizione dal partner Cartier, che ha riportato alla luce la struttura originaria.

Teatro Verde salvato da Cartier: il gioiello veneziano riapre il 10 aprile

Negli anni Cinquanta fu definito il teatro più bello del mondo. La particolare posizione, la collocazione di una parte dei posti a una quota più bassa del livello del mare, lo hanno però messo sempre a rischio in occasione delle acque alte. E alla fine, dopo anni di abbandono, il Teatro Verde era diventato irriconoscibile. E inutilizzabile. Dagli antichi fasti, insomma, al degrado. Ma ora questa storia è arrivata a un punto di svolta.

E lo si deve alla Fondazione Giorgio Cini che ha avviato un progetto culturale per mettere in risalto l'intera struttura. Il nuovo progetto di recupero, reso possibile dai fondi del colosso Cartier, è iniziato nel 2021 e ha previsto una pulizia delle sedute in marmo con trattamenti privi di agenti chimici, il consolidamento del palco, la messa in sicurezza delle scale di accesso, la sostituzione del ligustro, la potatura delle piante. E ora si parla già di riapertura: in occasione del "taglio del nastro" i visitatori potranno gustare un'anticipazione de "La maschera del tempo" di Mattia Casalegno.

Un po' di storia...

Il Teatro Verde sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia è stato progettato nel 1952 da Luigi Vietti e Angelo Scattolin, un’opera moderna caratterizzata da un esasperato classicismo, che se riprende la forma del teatro greco da una parte, dei teatri di verzura delle ville venete, assume dall’altra, in virtù delle gradinate di pietra e della corona di cipressi secolari, un tratto decisamente sepolcrale e gigantico. Il teatro è stato per lungo tempo centro artistico e culturale in cui vi erano rappresentazioni teatrali di vario genere ma si possono ricordare delle memorabili rappresentazioni notturne di Romeo e Giulietta e della Carmen di Bizet in cui tutti i suoi 1500 posti andavano tutto esaurito.

Questo luogo ha anche un carattere magico e mistico in quanto si accede direttamente dalla Fondazione Giorgio Cini, che è anche l’attuale proprietaria, e vi si accede idealmente attraverso una delle tre porte che danno accesso al convento le quali si scorgono osservando l’isola dalla riva opposta, secondo il progetto dell’architetto rinascimentale Giambattista Bregno (1508), sottostante il rilievo marmoreo di San Giorgio a cavallo.

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Fonte e foto Beniculturalionline

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