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A Venezia
Studenti Pro Palestina occupano il cortile della Ca' Foscari: "Stop agli accordi con atenei ed enti israeliani"
L'appello del collettivo universitario Lisc: "Questa volta abbiamo deciso di restare qui, con le tende, fin quando non vedremo le nostre richieste accolte"
Dopo l'occupazione del 10 maggio 2024 dei cortili di Palazzo Bo, storica sede dell'Università degli Studi di Padova, la protesta studentesca contro la guerra in corso a Gaza è arrivata anche a Venezia, dove gli studenti hanno occupato, ieri 13 maggio 2024, il cortile dell'Università di Ca' Foscari.
Studenti Pro Palestina fanno irruzione e occupano il cortile della Ca' Foscari
Una quarantina di studenti, rispondendo all'appello del collettivo universitario Lisc, Liberi Saperi Critici, hanno piantato ieri mattina le tende nel cortile dell'Università Ca' Foscari.
La mattinata è stata animata da momenti intensi quando, al grido di "Free Palestine", gli studenti hanno fatto irruzione nella riunione preparatoria del Senato accademico e del Consiglio d'amministrazione, guidata dalla rettrice Tiziana Lippiello.
"Cessare gli accordi con gli atenei e gli enti israeliani"
Le motivazioni dell'occupazione sono state espresse dagli studenti sui canali social del collettivo. Sulla loro pagina Instagram si legge:
"Stamattina la comunità studentesca è salita alla riunione tecnica in vista del prossimo senato accademico e ha, ancora una volta, portato le richieste che ormai da mesi gli studenti stanno facendo, le stesse che erano state portate allo scorso senato accademico: la cessazione degli accordi con le università e gli enti israeliani, oltre alle dimissioni della rettrice dal comitato scientifico di Med-Or", scrivono gli organizzatori.
"Di fronte alla chiusura da parte della rettrice e dal senato questa volta abbiamo deciso di restare qui, con le tende, fin quando non vedremo le nostre richieste accolte, fin quando le università non prenderanno una posizione netta, in quanto come comunità studentesca veneziana rifiutiamo la complicità degli atenei con questo genocidio. Il percorso degli studenti raggiunge quindi il suo culmine, inizia l’acampada".
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L'appello del collettivo Lisc
Il collettivo Lisc, da tempo, spinge affinché l'università assuma una posizione chiara e decisa contro Israele, proponendo il taglio delle collaborazioni con gli atenei israeliani e la richiesta di dimissioni della rettrice Lippiello dal comitato scientifico di Medor.
Non molto tempo fa la rettrice era stata oggetto di contestazioni quando a febbraio 2024 una scritta con vernice nera contro di lei era apparsa sulla facciata di San Sebastiano, sede della facoltà di Lettere e Filosofia.
L'appello per l'occupazione dell'università era stato lanciato il 6 maggio 2024, quando a seguito di una riunione gli studenti hanno deciso di prendere parte alle mobilitazioni universitarie.
"L’imminente invasione di Rafah rende plateale il vergognoso piano coloniale, fascista e genocida dello stato di Israele: ELIMINARE IN TOTO LA PALESTINA" scrivono sul loro profilo Facebook.
"Si parla di genocidio, scolasticidio, ecocidio. Non possiamo più rimanere a guardare. Come studenti veneziani abbiamo l’obbligo morale di utilizzare il nostro privilegio per lanciare un messaggio chiaro, a partire dalle nostre università, ovvero i luoghi che attraversiamo ogni giorno.
Vogliamo che l’università prenda posizione, che cessi ogni tipo di accordo con Israele, che si inizi a parlare di sapere decoloniale, aticapitalista, che la militarizzazione esca dalle università e che le istanze degli studenti vengano ascoltate e non vengano represse o censurate. L’università siamo noi!Studenti di tutti gli atenei, piantiamo le nostre tende, accogliamo il messaggio lanciato dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle palestinesi “students give us hope”, facciamoci sentire, facciamoci ascoltare!".
