Stato di emergenza in Veneto per maltempo, fiumi sorvegliati speciali. Zaia: "Bombe d'acqua simili mai viste a maggio"
Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto ha emanato l'allerta rossa per rischio idraulico/idrogeologico su alcuni bacini e arancione per temporali fino alle 14 di domani 17 maggio 2024
Una forte ondata di maltempo si è abbattuta tra ieri e oggi, 15 e 16 maggio 2024 in tutto il Veneto. Il Governatore Zaia ha dichiarato questa mattina lo Stato di Emergenza. La Protezione Civile del Veneto, invece, ha diramato l'allerta rossa per criticità idrauliche e idrogeologiche in alcuni bacini fino alle 14 di domani 17 maggio 2024.
Zaia dichiara lo stato di emergenza: "Precipitazioni record"
Questa mattina, il Presidente della Regione Veneto ha tenuto una conferenza stampa insieme all'Assessore regionale alla Protezione Civile e agli esperti tecnici per discutere degli effetti della violenta perturbazione che sta colpendo la regione dall'ieri.
“Siamo di fronte a fenomeni di precipitazioni eccezionali, che si sono abbattuti soprattutto nel vicentino, nel veronese e nel padovano. L’apertura dei bacini di laminazione ha permesso di evitare un disastro. Abbiamo attivato tutti i bacini del vicentino - Montebello, Caldogno, Trissino, Orolo e Viale Diaz - e anche uno nel veronese, quello della Colombaretta. È stato il primo reale collaudo per alcuni di questi.
In poche ore dal tardo pomeriggio di ieri l’ARPAV e la Protezione Civile del Veneto hanno registrato precipitazioni record: nella zona Pedemontana Vicentina e Veronese c’è stata una media 180 mm d’acqua, con punte di 229 mm, in sei ore. Nella serata di ieri abbiamo attivato l’Unità di Crisi. Questa mattina ho firmato il decreto per la dichiarazione dello Stato di emergenza per avversità meteo. Bombe d’acqua simili a maggio, in Veneto, non si erano mai viste”, ha dichiaro il Governatore.
“Ringrazio tutte le persone che stanno lavorando per far sì che l’emergenza venga superata – ha concluso il Presidente della Regione – ricordo che da ieri sera sono impegnate oltre 100 squadre di Protezione Civile, con più di 400 uomini sul territorio. A loro vanno aggiunti tutti i tecnici, il personale della Regione e i volontari che si stanno operando senza risparmiarsi in questa nuova emergenza. Un ringraziamento particolare anche i Vigili del Fuoco, davvero presenti in forze e con la competenza che li contraddistingue”.
Il maltempo si abbatte sul Veneto, allerta rossa anche nel veneziano
La nuova ondata di maltempo ha colpito tutto il Veneto e anche la provincia di Venezia, dove sono stati effettuati più di 52 interventi da parte dei vigili del fuoco per situazioni critiche.
Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto ha emesso un avviso di criticità idrogeologica ed idraulica di aggiornamento, valido dalle 12 di oggi 16 maggio 2024 alle 14 di domani 17 maggio, che aumenta lo stato di allerta in gran parte del territorio regionale.
Per quanto riguarda la criticità idraulica è stato decretato lo stato di allarme (rosso) nei bacini dell’Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone e Basso Brenta – Bacchiglione, e stato di preallarme (arancione) nel bacino del Livenza, Lemene e Tagliamento, attenzione sul resto dei bacini eccetto sull’alto Piave (verde).
Quanto alla criticità idrogeologica:
- stato di allarme (rosso) nei bacini del Po, Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige; del Basso Brenta -Bacchiglione; del Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna.
- stato di preallarme (arancione) in tutto il resto dei bacini regionali.
L’allerta idrogeologica per temporali in tutti i bacini idrografici del Veneto è massima ad eccezione dell’alto Piave bellunese. In considerazione delle precipitazioni occorse e previste, la Protezione Civile raccomanda di vigilare particolarmente le aste idrauliche afferenti ai Bacini dei fiumi Brenta, Bacchiglione, Retrone, Alpone, Chiampo, Fratta-Gorzone nonché il fiume Adige, e quelli del Veneto Orientale (Monticano, Meschio, Livenza Tagliamento).
Fiumi sorvegliati speciali
Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto ha emesso un aggiornamento della situazione meteo, valido dalle ore 15 alle ore 19 di oggi, tramite un bollettino di nowcasting.
Si avverte che le precipitazioni previste per le prossime ore potrebbero causare ulteriori aumenti dei livelli dell'acqua, potenzialmente superando le soglie di allerta e mettendo sotto pressione ulteriormente la rete idrografica secondaria.
Per quanto riguarda i principali corsi d'acqua coinvolti dall'attuale evento, ecco l'andamento dei livelli idrometrici aggiornato fino alle ore 14:30 del 16 maggio:
- Agno-Guà-Fratta-Gorzone: i livelli sono in calo fino alla sezione di Lonigo, ma permangono sopra la seconda soglia, mentre sono in crescita nei tratti inferiori dei corsi d’acqua (a Valli Mocenighe superata la terza soglia, a Stanghella superata la seconda soglia);
- Bisatto a Vo vecchio in crescita e livello prossimo alla terza soglia;
- Bacchiglione e Retrone: nel fiume Bacchiglione i livelli sono in calo fino alla sezione di Longare dove sono inferiori alla terza soglia e a Vicenza inferiori alla seconda 2 soglia; alla sezione di Montegalda il livello è in crescita ed ha superato la terza soglia; in crescita anche nel tratto inferiore del fiume. Retrone in calo, ma ancora superiore alla terza soglia. Astico e Tesina in calo.
- Brenta: livelli in calo e inferiori alla terza soglia alla sezione di Barziza, mentre in crescita nel tratto di pianura (a Limena superata la seconda soglia);
- Adige: a Verona livello superiore alla prima soglia e in lento incremento; alla sezione di Boara Pisani si è prossimi al superamento della prima soglia.
- Livenza-Meduna: livelli in crescita, alla sezione di San Cassiano superata la prima soglia.
Lo studio
“L'altezza di precipitazione di 230 mm in sei ore a Velo d'Astico corrispondono a un Tempo di Ritorno di più 300 anni. Ovvero un fenomeno di tale intensità si presenta in media una volta ogni 300 anni. Non significa, purtroppo, che potremo attendere cosi tanto prima di rivedere questo tipo di evento. Questo potrebbe realizzarsi anche in tempi più brevi, perfino il prossimo anno, anche se con probabilità bassa. Il cambiamento climatico lo renderà un evento purtroppo più frequente. Prendendo in analisi anche i 70 mm caduti in 30 minuti in altre zone del Veneto, è possibile affermare che vi corrisponde un tempo di ritorno di circa 200 anni”.
Sono i primi risultati di alcune rilevazioni su modelli statistici effettuate nell’immediatezza dell’evento meteo delle scorse ore dal prof. Marco Marani, del Dipartimento ICEA dell’Università di Padova, Direttore del Centro Studi sugli Impatti dei Cambiamenti Climatici istituito dall’ateneo padovano a Rovigo.
Il centro collabora attivamente allo sviluppo di modelli, anche previsionali, con l’ARPAV, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente del Veneto. I dati sulle precipitazioni, inseriti nei modelli di calcolo per il Tempo di Ritorno, sono stati illustrati nella mattinata di oggi, durante una conferenza stampa, dal Presidente della Regione Veneto e dell’Assessore alla Protezione Civile della Regione.
La situazione in Veneto
La situazione è in costante mutamento, con segnalazioni di allagamenti diffusi in diverse province: Vicenza (coinvolgendo 24 Comuni), Verona (11 Comuni da Monteforte d’Alpone fino a Legnano), Padova (26 Comuni dalla città fino alla bassa Padovana) e Venezia (16 Comuni inclusa la città principale).
Nel Vicentino si sono registrate tre rotture degli argini: l’Orolo ha ceduto nell'area di Isola Vicentina a monte del bacino, con segnalazioni di esondazioni del fiume Aldegà a Zimella e del Timonchio a Villaverla, oltre all'esondazione del canale Ronego a Pojana Maggiore.
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Anche nel Veronese sono state segnalate tre rotture degli argini, con particolare attenzione alla rottura lungo il fiume Guà tra Zimella e Cologna Veneta. Sono stati danneggiati numerosi ponti e infrastrutture stradali.
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