Venezia

Scarti dei carciofi al mercato di Rialto diventano prodotti per salute e bellezza dei capelli

Durante le lavorazioni, il 60% del carciofo è un rifiuto, fortunatamente  però in laboratorio lo scarto diventa risorsa.

Scarti dei carciofi al mercato di Rialto diventano prodotti per salute e bellezza dei capelli
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Le foglie e i gambi di carciofo che vengono scartati al mercato ortofrutticolo di Rialto diventano prodotti green per la salute e la bellezza dei capelli.

Scarti dei carciofi diventano prodotti per salute e bellezza dei capelli

Un importante progetto di ricerca dell'università Ca' Foscari, finanziato dal Fondo sociale europeo tramite la Regione del Veneto e intitolato "HAIR: hair e agrifood innovare riciclando" ha permesso di trasformare lo scarto dei carciofi in un prodotto pensato per il benessere dei capelli.

Le protagoniste sono delle scienziate dell'università di Venezia con alle spalle un brevetto sul rilascio ottimale di molecole attive e uno spinoff dedicato a una cosmesi "sostenibile", a partire dalle materie prime. La fonte di molecole preziose è il carciofo, come quello di Sant’Erasmo, presidio SlowFood e vanto della laguna.

Proprietà degli scarti

E' bene ricordare che, durante le lavorazioni, il 60% del carciofo è un rifiuto. Testa e brattee interne si mangiano, il resto sono foglie, gambo, brattee esterne che vengono buttate. Fortunatamente  però in laboratorio lo scarto diventa risorsa. Con ultrasuoni o microonde vengono ottenuti dagli scarti degli estratti ricchi di sostanze polifenoliche e polisaccaridiche, poi liofilizzate e preparate con le tecniche avanzate sviluppate alla Ca’ Foscari.

Ma che proprietà ha il carciofo? E' presto detto: cardioprotettive, diuretiche, depurative, antiossidanti, antinfiammatorie e antitrombotiche.

I prodotti per la cura del capello testati durante il progetto hanno dimostrato che il capello ne trae giovamento: il formulato contrasta anche i radicali liberi. Il cuoio capelluto viene idratato in modo delicato.

Al progetto ha lavorato la ricercatrice Lilia Longo, grazie ad un assegno di ricerca FSE. Con lei, le specialiste del laboratorio CatMat diretto dalla professoressa Michela Signoretto, con Federica Menegazzo ed Elena Ghedini, co-fondatrice e direttrice scientifica della startup Ve Nice srl, che hanno curato l’ottimizzazione dei formulati.

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