Proteste contro Leonardo Spa: Extinction Rebellion e Collettivo Sumud contro la macchina bellica
Gli attivisti denunciano la produzione di armi nella città lagunare, simbolo di una rete globale di distruzione alimentata dai conflitti. Una protesta interrotta dall’intervento delle forze dell’ordine
Mercoledì 18 e giovedì 19 dicembre 2024 il territorio veneziano è stato teatro di proteste contro l’industria bellica, con al centro lo stabilimento della Leonardo Spa a Tessera. La doppia mobilitazione, guidata da Extinction Rebellion e dal Collettivo Sumud, ha visto azioni dimostrative volte a denunciare il ruolo dell’azienda nella produzione di armamenti utilizzati nei conflitti in Ucraina e Gaza (in copertina: uno degli striscioni durante la protesta a Mestre).
La protesta a Mestre
La prima azione si è svolta mercoledì mattina al mercato centrale di Mestre. Al suono di tamburi e campanacci, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno distribuito volantini e esposto uno striscione con la scritta:
"Nella nostra città si produce guerra".
Uno messaggio chiaro e diretto, con l'obiettivo di denunciare il coinvolgimento dello stabilimento Leonardo di Tessera nella produzione di armi, evidenziando come questa industria sia parte integrante di un sistema globale di conflitti e devastazione ambientale.
"Leonardo è l’azienda bellica più importante d’Europa, la 12esima al mondo. Controllata per il 30% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il suo fatturato dipende direttamente dai conflitti in corso e corrisponde allo 0.6% del PIL italiano", scrivono gli attivisti in un post su Istagram. "Dopo poco più di un’ora, le forze dell’ordine hanno portato di peso una persona in Questura, nonostante avesse fornito il documento di identità. Il motivo è un foglio di via illegittimo dato dal Questore di Venezia il 9 dicembre dello scorso anno e non ancora revocato".
"Non è più possibile accettare che sui nostri territori, nelle nostre città e vicino alle nostre case, continuino ad esistere aziende coinvolte direttamente nell’annichilimento di intere popolazioni e nella distruzione di vaste aree del pianeta. Ribelliamoci insieme!"
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Il presidio a Tessera
Il giorno seguente, giovedì 19 dicembre, il Collettivo Sumud ha organizzato un presidio di fronte allo stabilimento Leonardo a Tessera. Con striscioni e volantini, i manifestanti hanno simbolicamente bloccato per breve tempo l’entrata e l’uscita dei lavoratori, provocando la chiusura temporanea dei cancelli.
"Un piccolo granello di sabbia negli ingranaggi della macchina bellica", scrivono gli attivisti su Instagram. "Oggi in un manipolo di compagnx siamo statx di fronte allo stabilimento della Leonardo SPA a Tessera, nel comune di Venezia. Abbiamo lasciato due striscioni e dei volantini per il corteo di giovedì, provocando come reazione da parte dell'azienda la chiusura immediata dei cancelli, rallentando e bloccando per poco tempo l'entrata e l'uscita dallo stabilimento dei lavoratori.
Un gesto minimo in confronto al tempo del genocidio e della guerra globale, ma anche un gesto che dimostra che la produzione bellica si può inceppare, anche in poche persone, con un po' di determinazione e coraggio. Riproviamoci assieme".
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Un appello alla consapevolezza e all’azione
L’azione è stata preludio a un corteo, che ha visto il raduno di cittadini determinati a ribadire il rifiuto della militarizzazione dei territori e la connessione tra industria bellica e devastazione globale.
La proteste a Mestre e allo stabilimento di Leonardo rappresentano un tentativo di sensibilizzare la popolazione sul ruolo che un'azienda locale gioca in conflitti globali e sulle implicazioni etiche e ambientali della produzione bellica. Gli attivisti di Extinction Rebellion e del Collettivo Sumud promettono di continuare a far sentire la propria voce, chiedendo un cambio di rotta non solo alle istituzioni, ma anche ai cittadini.