Per l'addio al celibato si traveste da Gesù e trascina una croce, multa da 200 euro per il futuro sposo
Secondo il regolamento di polizia urbana questo gesto è stato considerato irriverente e blasfemo
Doveva essere un modo simpatico per festeggiare l'addio al celibato, ma per il futuro sposo, che si è travestito da Gesù e ha trascinato una croce per le strade di Jesolo, questa comportamento... è costato ben 200 euro di multa.
Addio al celibato, il futuro sposo si traveste da Gesù e trascina una croce
E' successo sabato sera, 1° giugno 2024. Un giovane trevigiano di Zenson di Piave per festeggiare l'addio al celibato con i suoi amici si è travestito da Gesù e indossando una tunica bianca ha trascinato una croce di legno lungo via Marina a Jesolo.
Questa sorta di Via Crucis, messa in scena dai ragazzi, ha immediatamente attirato l'attenzione dei turisti e dei passanti che sconvolti hanno allertato i vigili.
200 euro di multa per blasfemia
La Polizia locale, giunta sul posto, ha quindi multato il giovane per 200 euro e ha sequestrato la croce di legno. Quella che doveva essere una scena divertente è stata invece giudicata irriverente e blasfema secondo le norme del regolamento di polizia urbana.
Nel regolamento, infatti, all'Articolo 21, Atti contrari alla pubblica decenza, al buon costume e ai culti religiosi, si legge:
"E' vietato a chiunque, in tutto il territorio comunale, in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, compiere atti o tenere comportamenti contrari alla pubblica decenza nonché offendere il buon costume, in spregio ai criteri di convivenza e di decoro da osservarsi nei rapporti sociali, come partecipare ai cosiddetti addii al celibato/nubilato, feste di laurea o altre occasioni di festeggiamenti, tenendo atteggiamenti volgari ed offensivi per l'abbigliamento indossato e/o per gli oggetti esibiti (ad es. simboli sacri, oggetti raffiguranti attributi maschili e/o femminili ecc.), così provocando disapprovazione e disgusto in coloro che vi assistono.
Ciascuno dei partecipanti soggiace alla sanzione amministrativa prevista in forza di quanto stabilito dall’art. 5 della legge 689/81 in materia di concorso di persone.
Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è punito ai sensi dell’art. 7 bis del D.Lgs. n. 267/00, con la sanzione amministrativa da € 25,00 a € 500,00, da pagarsi all’atto dell’accertamento, nelle mani dell’agente o entro 60 giorni dalla contestazione o notifica degli estremi della violazione. L’importo per il pagamento in misura ridotta della violazione è determinato in € 100,00".