A metà dello scorso mese di settembre, era ripartita la querelle sulle passerelle a San Marco: “Il Mose non basta – si disse – bisogna finire le altre opere o la Piazza va sotto”.
Finiti i lavori di rialzo dell’area marciana, infatti, quella dovrebbe essere all’asciutto anche con 110 cm di marea.
Passarelle si
Altri però osservava come, fino ad allora, Venezia con l’acqua alta sarebbe comunque destinata a navigare a due velocità: tal che alzare il Mose a 110 cm porta nocumento al Porto, non alzarlo, invece, mette a rischio le attività commerciali della Piazza.
Ad avere ancora qualche remora, comunque, sarebbe giustificato anche il Comune preoccupato della provvisorietà delle soluzioni in atto, ancorché le passerelle siano arrivate a costare la bellezza di 760mila euro/anno tra costi fissi (materiali e manutenzioni) e variabili (numero di chiamate all’azienda incaricata alla stesura.
Serve un tavolo
“Serve, dunque, un tavolo permanente con i commercianti” si ribadiva meno di un mese fa, per arrivare al completamento delle opere complementari, tanto invocate ma oggetto di ritardi e discussioni.
Il dibattito, infatti, si era riacceso dopo che i 90 cm di marea di venerdì 12 settembre 2025, erano bastati a mandare sott’acqua parte della piazza, allagando anche il Caffè Quadri.
Passerelle no
Ciò nondimeno, Claudio Venier, ex presidente dell’associazione Commercianti di Piazza San Marco, aveva puntato il dito contro le passerelle che sarebbero state installate all’indomani nel salotto buono della Città, ancorché ormai inutili testimoni della sconfitta dell’intera Citta, oltre che costoso e degradante orpello.
Senza perderci in dettagli tecnico urbanistici dei quali Venier era stato ricco di particolari, insomma, l’entrata in funzione del “Mose” e i lavori di rialzo della Piazza che stanno procedendo celermente, le avrebbero già rese inutili.
A distanza di nemmeno un mese, i commercianti veneziani si sono fatti risentire:
“Via le passerelle per l’acqua alta, sono inutili. Anzi: sono usate come panchina e tavolo da pic-nic dai turisti”.
Urca, non sarà proprio quello il tavolo permanente citato dai commercianti?
Vecchia e nuova guardia: passerelle no
Battute a parte, ieri 7 ottobre 2025, l’hanno promesso ed oggi dovrebbero averlo fatto: dopo un incontro con i tecnici del Comune, i commercianti dell’Associazione Piazza San Marco, presieduti da Setrak Tokatzian, invieranno una lettera a sindaco e assessori dal seguente tenore:
“Le passerelle per l’acqua alta non servono più. Sono diventate inutili, grazie al Mose e al sistema di valvole e pompe per la protezione dell’area marciana. Non ha più senso tenerle poiché sono uno spreco brutto da vedere oltre che ricettacolo di sporcizia”.
Le motivazioni del no per iscritto
Dopo che da un anno se ne parla, i commercianti si sono decisi a compiere questo passo dato che, con l’entrata in funzione del sistema di protezione, ancorché provvisorio, le acque alte sono state drasticamente tagliate e grazie alle pompe, anche le maree intermedie vengono neutralizzate. In pratica, un paio di pozzanghere in Piazza, non le giustificherebbero più.
I dubbi che permangono
Ma come la si metterebbe nelle more di completamento dei lavori, penseranno in Comune, in caso di previsioni di marea sopra i 90 centimetri e in assenza di attivazione del Mose, dovrebbero essere comunque stese, o no?
Ecco, questa è la materia del contendere e tra i 427 metri di passerelle che in Piazza San Marco sono brutte a vedersi, e le necessità dell’intera città che ne conta per 4 km, forse ci sarà ancora moto da discutere e potrebbero davvero diventare il “tavolo” del confronto.