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Oscar all'attrice Zoe Saldana, nel 2024 aveva girato un cortometraggio nel carcere Giudecca

Ha vinto il titolo miglior attrice non protagonista per il film "Emilia Pérez", diretto da Jacques Audiard

Oscar all'attrice Zoe Saldana, nel 2024 aveva girato un cortometraggio nel carcere Giudecca
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Domenica 2 marzo 2025, si è tenuta la 97esima edizione dei Premi Oscar. A conquistare il titolo di migliore attrice non protagonista per il film "Emilia Pérez", è stata l'attrice statunitense Zoe Saldana, che nel 2024 ha girato un cortometraggio nel carcere della Giudecca di Venezia.

Oscar a Zoe Saldana, nel 2024 aveva girato un corto con le detenute a Venezia

Volto noto del grande schermo, grazie al celebre film Avatar in cui interpretava Neytiri, Zoe Saldana ha conquistato l'Oscar come miglior attrice non protagonista per il film "Emilia Pérez", diretto da Jacques Audiard.

 

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Sul palco del Dolby Theatre, l'attrice di origini dominicane ha ringraziato il marito, l'artista e regista italiano Marco Perego, con cui ha collaborato per il cortometraggio Dovecote (Colombaia), girato nel carcere femminile della Giudecca, a Venezia.

Il film racconta la storia di una detenuta prossima alla scarcerazione e vede come protagoniste, nel ruolo di sé stesse, le recluse della struttura, offrendo uno sguardo intenso sulla loro quotidianità.

Il successo di Dovecote

Presentato all'81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e alla 60ª Biennale, il corto aveva già ottenuto grande apprezzamento ed era stato selezionato per il Padiglione Vaticano, in collaborazione con la Fondazione Ente dello Spettacolo. La visita di Papa Francesco alla Giudecca, nell’aprile 2024, aveva ulteriormente acceso i riflettori sul progetto.

 

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Durante una proiezione speciale, Zoe Saldana aveva definito l’esperienza di Dovecote "bellissima, seppur amara". Sebbene il corto non sia riuscito a entrare tra i finalisti degli Oscar per il miglior Live Action Short Film, ha rappresentato un’importante opportunità per le detenute, portando attenzione sulla realtà del carcere femminile.

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