Nuovo collegamento multimodale ferroviario e stradale per il porto di Venezia
L’idea del nuovo collegamento nasce dal fatto che, attorno al Porto di Venezia, gravitano, sia su gomma che su ferro, differenti tipologie merceologiche (prodotti siderurgici, energetici, agroalimentari, chimici, ecc.), che favoriscono la congestione della viabilità cittadina.
La Giunta della Regione Veneto ha approvato, su proposta della Vicepresidente e Assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture Elisa De Berti, uno schema di protocollo di intesa tra Regione del Veneto, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (RFI), Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (AdSPMAS), CAV S.p.A., Comune di Venezia e Città Metropolitana di Venezia, che di fatto istituisce un tavolo tecnico per lo studio e la progettazione di un nuovo collegamento “multimodale” tra il Porto di Venezia e le reti Trans-europee di trasporto, che consenta di raggiungere l'area portuale di Marghera bypassando il nodo di Mestre.
Nuovo collegamento multimodale ferroviario e stradale per il porto di Venezia
“Con questo progetto –afferma la Vicepresidente De Berti - facciamo uscire dal cuore della città il traffico delle merci sfruttando al meglio il grande potenziale del trasporto intermodale e ambientalmente sostenibile. In più, valorizziamo i raccordi ferroviari”.
L’idea del nuovo collegamento nasce dal fatto che, attorno al Porto di Venezia, gravitano, sia su gomma che su ferro, differenti tipologie merceologiche (prodotti siderurgici, energetici, agroalimentari, chimici, ecc.), che favoriscono la congestione della viabilità cittadina. Attualmente, per quanto riguarda il trasporto su ferro, i volumi caratterizzanti il porto si attestano su circa 100 treni alla settimana. Il traffico su gomma, invece, rappresenta uno dei maggiori problemi per la Tangenziale di Mestre, in gestione alla concessionaria CAV Spa, provocando intasamento sia nelle aree di Mestre che in quelle di Marghera.
“Il Porto di Venezia è uno dei principali snodi della rete ferroviaria europea e punto di collegamento fra i corridoi terrestri e marittimi mediterranei. Fra le principali criticità ci sono le interferenze con il sistema stradale che grazie a questo nuovo collegamento saranno superate, a beneficio della viabilità urbana e della messa in sicurezza della circolazione ferroviaria – prosegue De Berti. Ringrazio gli altri Enti firmatari per il grande sforzo profuso che ha permesso di arrivare alla condivisione di questo protocollo, che spero porti in breve termine alla individuazione della proposta tecnica, indispensabile per il finanziamento dell’opera”.
Il tavolo tecnico congiunto avrà anche il compito di reperire risorse in ambito comunitario per quanto riguarda la progettazione dell’intervento e, successivamente, di seguirne l’evoluzione tecnica e le fasi approvative da parte di tutti i soggetti interessati. RFI, CAV S.p.A. ed AdSPMAS si impegnano a reperire le risorse finanziarie per quanto di competenza necessarie alla progettazione degli interventi: in particolare RFI si farà carico della progettazione ferroviaria, CAV S.p.A. della progettazione stradale, AdSPMAS della componente relativa alle infrastrutture complementari in ambito portuale.