Migranti, click day: su 10mila richieste solo 4mila soddisfatte in Veneto
Lunedì la piattaforma è stata presa d'assalto e sono state presentate circa 240mila domande, a fronte di 82mila posti disponibili in tutta Italia
Lunedì 27 marzo 2023 è stato il cosiddetto "click day", il giorno dedicato all'invio telematico da parte dei datori di lavoro delle richieste di ingresso in Italia per cittadini extracomunitari, previsti dal decreto flussi. Sebbene il numero sia salito a 82.705 ingressi, a fronte dei 69.700 dell'anno precedente, non è ancora sufficiente per rispondere alle domande dei datori di lavoro. La piattaforma è, infatti, stata presa d'assalto e sono state presentate circa 240mila domande.
Migranti, click day: su 10mila richieste solo 4mila soddisfatte in Veneto
Il "click day" ha mostrato tutti i limiti, soprattutto numerici, del decreto flussi. Lunedì scorso la presentazione delle domande da parte dei datori di lavoro per richiedere l'ingresso in Italia di cittadini extracomunitari come lavoratori ha superato di gran lunga la disponibilità prevista dal decreto. A fronte degli 82mila posti previsti, sono state presentate più di 240mila richieste.
In Veneto sono stati circa 10mila i click, ma potranno entrare solo 4mila lavoratori. A farne le spese sarà soprattutto il settore agricolo, che rischia di trovarsi senza personale per la raccolta.
Preoccupazione crescente soprattutto per il futuro. Considerando la questione demografica e l'invecchiamento della popolazione, l'aumento dei flussi pensionistici e delle uscite dal mercato di lavoro, i mestieri che gli italiani non vogliono più fare, l'Istat ha stimato che in Veneto tra il 2023 e il 2027 ci sarà bisogno di circa 346mila occupati.
“Quello che mi preoccupa di più - ha spiegato Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro, al Tgr Veneto - è che tra sette anni, nel 2030, mancheranno 150mila lavoratori in età lavorativa (tra i 15 e i 65 anni) e di conseguenza avremo una carenza importante soprattutto nella fascia di età più bassa”.