A Venezia

Mancano le paratoie a San Marco, l'acqua alta raggiunge la Basilica

Dopo lo sconcerto inziale è emersa una grave lacuna contrattuale: non esiste alcun contratto scritto che definisca chi sia responsabile delle mansioni e dei compiti relativi alla gestione delle paratoie di vetro

Mancano le paratoie a San Marco, l'acqua alta raggiunge la Basilica
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La seconda acqua alta dall'inizio dell'anno che colpisce Venezia ha raggiunto ieri mattina, 6 gennaio 2024, un picco massimo di 97 centimetri alle 6.10. Un livello troppo basso per attivare il Mose ma abbastanza da mettere a rischio la Basilica, dove, nonostante fosse stata annunciata, non sono state attivate le paratoie che da oltre un anno proteggono San Marco.

Mancano le paratoie a San Marco, l'acqua alta raggiunge la Basilica

Nonostante l'annuncio anticipato, ieri mattina la Basilica di San Marco è stata sorpresa dall'acqua alta che ha raggiunto indisturbata i mosaici e i marmi. Le paratoie installate a protezione, infatti, non sono state posizionate. Una sorpresa amara che ha portato alla luce una falla nel protocollo.

Nessuno sa chi avrebbe dovuto occuparsi della chiusura delle sei paratoie di vetro. Come riportato dal Tgr Veneto, fino a ora, questa responsabilità era stata assunta, come atto di cortesia, dagli operai di una ditta che aveva eseguito i lavori. Tuttavia, con l'avvicinarsi delle ferie natalizie, questo consueto gesto di cortesia è venuto meno, e la comunicazione in merito, inviata prontamente alla Procuratoria, è stata inutilmente trasmessa al Comune di Venezia, proprietario dell'area, e al Provveditorato, responsabile dei lavori per conto dello Stato.

L'intera opera, comprensiva di vetri, pompe e valvole, ha comportato una spesa di 5 milioni di euro. Sorprendentemente, però, non esiste alcun contratto scritto che definisca chi sia responsabile delle mansioni e dei compiti relativi alla gestione delle paratoie di vetro, sia in caso di acqua alta che in situazioni ordinarie. Questa lacuna contrattuale è emersa dopo lo sconcerto iniziale e il successivo rimpallo di responsabilità tra le parti coinvolte. Ora è urgente intervenire per colmare questa lacuna e definire chiaramente le competenze e i doveri, al fine di evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro.

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