In laguna

L'isola di Poveglia affidata a un'associazione di cittadini, l'Agenzia del Demanio premia il loro progetto di valorizzazione

Le isole sono patrimonio di tutti e non merce in vendita per esclusive e privatissime speculazioni commerciali

L'isola di Poveglia affidata a un'associazione di cittadini, l'Agenzia del Demanio premia il loro progetto di valorizzazione
Pubblicato:
Aggiornato:

L'Agenzia del Demanio - annuncia la pagina web del TGR - ha finalmente decretato di affidare la concessione dell’isola di Poveglia a una associazione di cittadini. I sodalizio, forte di di quattromila soci, ha presentato un progetto di valorizzazione del territorio ed ora attende solo il placet del Ministero della Cultura.

Il risultato arriva dopo una querelle lunga più di dieci anni, ma alla fine Poveglia, l’isola della Laguna di Venezia di fronte al borgo di Malamocco al Lido, non sarà privatizzata ma affidata all’Associazione "Poveglia per tutti" che all’Agenzia del Demanio ha presentato un progetto di valorizzazione socio ambientale proposto dal basso, per l’utilizzo da parte degli abitanti.

L'isola di Poveglia vista dalla laguna (da sito, presentazione "Poveglia per tutti" - foto G. Lazzarini)

Noi abbiamo cercato di andare alle origini del movimento di popolo che non voleva farsi sottrarre per soli interessi commerciali, un pezzo delle sua storia e delle sue tradizioni.

Come si è arrivati a tanto?

Dicono dall’Associazione:

“E’ strano come a volte le cose, semplicemente, accadano”.

Beh, niente succede per caso

“E’ vero - dicono ancora dalla associazione - ma la storia è presto detta: quando la notizia della messa all’asta dell’isola di Poveglia a zero euro, da parte dell’Agenzia del Demanio ha cominciato a passare di bocca in bocca, ci siamo detti: la compriamo noi.

E’ iniziato tutto così, al bar, da dove ha preso il via un’associazione che conta ora più di 4mila aderenti per discutere di processi partecipativi e speculazioni lagunari, tanto che da ogni dove hanno cominciato ad arrivare contributi perché Poveglia rimanesse pubblica e fruibile da tutti”.

4 maggio 2014: festa in laguna con Poveglia sullo sfondo. (da sito "Poveglia per tutti" - foto P. Mazzega)

Poveglia è l’isola di fronte a Malamocco, quella delle domeniche in barca, delle grigliate, delle tappe di voga. Essa era l’isola usata dai pescatori come dimora delle reti; è parte integrante di Venezia, non qualcosa di cui sbarazzarsi ad euro zero.

E forse è questo l’aspetto che ha indispettito maggiormente i soci della allora costituenda associazione “Poveglia per tutti”.

5 maggio 2014: assemblea dei soci (da sito "Poveglia per tutti" - foto A. Maurandi)

Da antico insediamento a fortificazione a guardia della bocca di porto di Malamocco, da centro florido e popoloso a luogo di sosta per le imbarcazioni, da stazione sanitaria marittima ad ospizio, oggi Poveglia è costituita da 7 ettari e mezzo di storia su cui insistono un campanile, alcuni edifici, orti, e tanta memoria.

Poveglia. isola della laguna veneziana avanti a Malamocco (da Google Earth)

Riepiloghiamo

"Già nella prima riunione - continua il racconto dell'associazione - è nata l’idea di fermare la vendita dell’isola così che non finisse come le tante altre isole della laguna vendute a privati e trasformate in luoghi d’élite inaccessibili, spesso a vocazione esclusivamente alberghiera con epilogo fallimentare come capitato a Sacca Sessola, San Clemente, La Grazia, Santo Spirito, l’Ottagono: cantieri esanimi ad uso privato o alberghi extralusso, nonostante per alcune di loro sussistano clausole per il mantenimento dell’uso pubblico".

Poveglia poteva finire così?

Certo che no - spiegavano i soci di "Poveglia per tutti" - Poveglia doveva rimanere pubblica e fruibile da tutti ma non abbandonata a sé stessa com’era rimasta per troppi anni.

Messi dunque da parte i 20.000 euro necessari per la cauzione, i soci si costituiscono in associazione , soggetto giuridico idoneo per partecipare all’asta.

2 giugno 2014: assemblea dei soci (da sito "Poveglia per tutti" - foto F. Sutera)

Quattro i punti fondamentali dello statuto:

  • La parte verde dell’isola sarà dedicata a parco pubblico liberamente accessibile e gratuito, e ad orti urbani.
  • La parte edificata dell’isola, che può produrre utili servirà a ripagare i costi di gestione della parte pubblica.
  • La gestione dell’isola sarà no-profit ed eco-sostenibile. Tutti gli utili saranno quindi reinvestiti sull’isola stessa.
  • Qualora l'associazione ottenesse la gestione dell’isola, la quota associativa darà diritto a partecipare alla vita associativa ma non dovrà intendersi quale forma di partecipazione agli utili, né quota azionaria, né fonte di privilegio alcuno per nessun associato.

La proposta riscuote un successo inatteso tanto che l’importo necessario per partecipare all’asta viene raggiunta già nel primo giorno di sottoscrizioni.

Bottom up

Secondo lo stile partecipativo sempre più in voga nella Pubblica Amministrazione, il progetto non viene calato dall’alto, magari per capriccio di quale facoltoso investitore, ma prende le mosse dalle esigenze del territorio come partecipazione e autodeterminazione della comunità locale che si dota di ben 9 gruppi di lavoro o tavoli tecnici ai quali 40 persone qualificate elaborano criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica del progetto secondo un metodo di partecipazione e condivisione delle scelte, aperto e trasparente.

E l’asta?

"Innanzitutto  - ribadivano dall'associazione - non si trattava di un’asta come generalmente intesa, ma di un invito ad offrire ovvero una sorta di sondaggio al termine del quale il Demanio si sarebbe riservato di valutare la convenienza economica delle offerte ricevute, senza obbligo di accettarle".

La prima procedura di invito ad offrire si era chiusa con un’offerta di 513 mila euro della holding Umana SpA, unico altro concorrente, ma il Demanio valutò non congruo il prezzo.

"La procedura si è perciò risolta con un nulla di fatto - ebbero a dire i rappresentanti di "Poveglia per tutti" - e l’isola rimane pubblica e rappresenta un successo dell’Associazione, in primis perché la sola presenza di un competitor sociale diffuso, quale è l’Associazione, ha costituito senz’altro una sorta di “dissuasione morale” nei confronti di altri attori privati, è verosimile che molti tradizionali e conosciuti predatori del patrimonio svenduto abbiano voluto evitare la severa lente di osservazione dell’opinione pubblica".

Poveglia: l'0ttagono e il campanile (da sito "Poveglia per tutti" - foto A. Tumiati)

Ora, dopo anni di battaglie legali, Poveglia è definitivamente dei cittadini i quali dichiaravano che se ne sarebbero presi cura insieme, con amore, con intelligenza e con responsabilità.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali