Poste Italiane

La storia di Sara, portalettere a Caorle e Brussa: "Più che un lavoro è una missione"

La donna da 17 anni percorre 140 chilometri per le consegne. Ma il suo racconto riesce anche a descrivere i contorni di un mestiere che è, soprattutto, interazione, confronto, dialogo...

La storia di Sara, portalettere a Caorle e Brussa: "Più che un lavoro è una missione"
Pubblicato:
Aggiornato:

Poste Italiane è presente anche nei comuni “Bandiera Blu” della provincia di Venezia. “Bandiera Blu” è anche il litorale di Caorle, che rappresenta uno dei più importanti comprensori turistici del litorale veneto anche in un’ottica di qualità ambientale.

La storia di Sara, portalettere a Caorle e Brussa: "Più che un lavoro è una missione"

Savian è una delle portalettere di questa zona ed esulta per l’ennesimo riconoscimento della Bandiera Blu. Da 17 anni fa 140 km al giorno per portare pacchi e raccomandate nel comprensorio di Caorle e Brussa e sempre col sorriso sulle labbra. Sara è innamorata di questo territorio e tiene puntigliosamente la contabilità di tutti i premi ricevuti, così come si fa con i trofei di calcetto di un figlio prediletto.

“Caorle ha vinto la prima volta nel 2002, poi nel 2006 e ancora nel 2008, - ricorda Sara -, ma da quel momento la bandiera blu ha premiato il nostro litorale ininterrottamente, tutti gli anni, fino ad oggi”. Un premio meritato e beneaugurante anche per la nuova stagione turistica. “Il turismo sembra partito alla grande – conferma la portalettere – e già nel mese di maggio c’erano stati segnali positivi: weekend affollati, file di macchine in entrata e in uscita; ma da circa due settimane la situazione è letteralmente esplosa e a Caorle non si riesce più a camminare, con qualche complicazione in più per me e per i miei colleghi che dobbiamo consegnare la posta”.

I tedeschi guidano la classifica delle presenze, seguiti a ruota dagli altri nordeuropei che amano quel mix quasi unico di eleganza cittadina, ambiente naturale e suggestioni storiche che solo il centro di Caorle sa regalare.

“Sono contenta per gli operatori del settore – prosegue Sara - li vedi più carichi, più reattivi. Io sono ottimista di natura e quando consegno la posta arrivo sempre con un sorriso e una battuta di spirito, ma ora loro mi rispondono con maggiore convinzione rispetto a qualche mese fa. D’altronde su questo territorio hanno investito con attenzione e intelligenza, tentando di integrare la tradizione con le innovazioni. Ad esempio, abbiamo un lungomare da fotografia, con isolotti, palme e chioschi molto originali, come nel caso di un noto ristorante tutto in vetro, immerso nella sabbia. Una cosa unica”.

Ma l’innovazione – sottolinea la portalettere - deve saper rispettare il territorio.

“Infatti, in questo comprensorio si sta puntando sempre di più su un’edilizia conservativa e ricostruttiva, che recupera l’esistente ed evita nuove cementificazioni. In tutto il territorio che va da Santa Margherita all’ Ottava Presa, da San Gaetano allo Stradone Franchetti ci sono case bellissime frutto di un’attenta attività di recupero edilizio ed urbanistico”.

Infine, per chi ama la natura, qui c’è solo l’imbarazzo della scelta.

“Si parte da Falconera – prosegue Sara con la passione di una provetta guida turistica – dove si trovano i vecchi casoni immersi nella natura selvaggia, ma da lì si può attraversare il fiume in barca e arrivare velocemente in zona Brussa, vero paradiso per gli amanti della natura e del cicloturismo. In questo tragitto, in mezzo alle paludi e mimetizzata tra le postazioni dei cacciatori, c’è anche la casa di Hemingway, insieme a pinete sconfinate che piacciono molto agli appassionati di trekking e di birdwatching”. Ultima chicca naturalistica? “La spiaggia dei nudisti ovviamente! Ma lì – conclude la portalettere con un sorriso - ho ben poco da consegnare”.

Seguici sui nostri canali