Transizione energetica

La Regione ha approvato il nuovo Piano energia: no a trivelle e nucleare, sì rinnovabili

Il piano prevede un investimento di 8,7 miliardi di euro, con un impatto economico stimato in 19,7 miliardi e la creazione di oltre 107.000 posti di lavoro

La Regione ha approvato il nuovo Piano energia: no a trivelle e nucleare, sì rinnovabili
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Il Consiglio del Veneto ha approvato a maggioranza il Nuovo Piano Energetico Regionale, con il voto contrario dell'opposizione. Il documento stabilisce le linee guida per la pianificazione energetica, promuove il risparmio e incentiva lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

La Regione ha approvato il nuovo Piano energia

Il Consiglio regionale del Veneto ha dato il via libera al Nuovo Piano Energetico Regionale (NPER), un documento strategico che definirà le politiche energetiche fino al 2030. Il piano prevede un investimento di 8,7 miliardi di euro, con un impatto economico stimato in 19,7 miliardi e la creazione di oltre 107.000 posti di lavoro.

L’assessore all’Energia e allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, ha sottolineato come il provvedimento rappresenti una svolta per il futuro della regione.

Roberto Marcato

"Guardo al Veneto del 2050 e vedo una terra che consumerà meno energia e che la produrrà in modo sostenibile. Vedo un Veneto ‘di classe A’ in cui la transizione energetica si farà attraverso la sostenibilità anche economica, assieme a quella ambientale e sociale", ha dichiarato l'assessore.

"Vedo un Veneto che fa proprie quattro sfide fondamentali: l’incremento delle fonti rinnovabili, la riduzione delle emissioni inquinanti, il miglioramento dell’efficienza energetica, l’introduzione dell’idrogeno verde. Un Veneto che in questo modo coprirà il 43% dei consumi elettrici al 2030 con le fonti rinnovabili. Obiettivi ambiziosi e sfidanti, ma possibili grazie al Nuovo Piano Energetico regionale (NPER), che cuba un investimento complessivo di oltre 8,7 miliardi di euro di risorse pubbliche che secondo stime CGIA determineranno un impatto economico (valore di produzione) di oltre 19.7 miliardi e l’attivazione di oltre 107.000 addetti".

Tra gli obiettivi: la riduzione della dipendenza energetica della regione

Il percorso che ha portato all’approvazione del piano è stato lungo e articolato, con due anni di lavoro e un confronto approfondito tra enti locali, associazioni di categoria e università. Durante le consultazioni pubbliche sono state presentate 95 osservazioni, di cui l’84% valutate positivamente, e sono stati discussi oltre 100 emendamenti. Tra gli obiettivi principali vi è la riduzione della dipendenza energetica della regione, che passerà dall’attuale 50% di energia importata al 34% entro il 2030, oltre a una significativa diminuzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO₂, pari a quasi 15 milioni di tonnellate, l’equivalente di 148 milioni di nuovi alberi piantati.

Secondo l’assessore Marcato, il Veneto ha già compiuto passi importanti nella transizione energetica, posizionandosi ai vertici nazionali per numero di impianti fotovoltaici installati, produzione di energia idroelettrica e utilizzo di fonti geotermiche.

"In questo, e lo dico con orgoglio, il Veneto non parte certo da zero. Siamo secondi in Italia per numero di impianti fotovoltaici in esercizio, 228.013; terzi per potenza fotovoltaica installata (3.168 MW); sull'idroelettrico siamo quinti per potenza efficiente lorda con 1.201 MW e quarti per produzione con 3.608 GWh; terzi per produzione di energia elettrica con 1.728 GWh; secondi per produzione di energia da fonte geotermica con 32,7 ktep; terzi nell'energia trasferita da pompe di calore per riscaldamento e raffrescamento con 385 ktep” (dati GSE al 31 dicembre 2023)".

No a trivelle e nucleare, sì rinnovabili

Marcato ha infine ribadito che il Veneto non sarà solo una regione capace di produrre energia verde, ma anche un territorio da proteggere. Proprio in questa direzione si colloca la decisione di dire no alle trivellazioni, per garantire un futuro sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

"Abbiamo previsto oltre 100 azioni di Piano – conclude Marcato -, tra le quali il potenziamento delle infrastrutture energetiche, il trasporto green, interventi nell’ambito dell’efficientamento energetico, il sostegno a ricerca e innovazione nel campo della transizione energetica, l’incentivo alle Comunità energetiche rinnovabili, la creazione di una filiera veneta dell’idrogeno. Ma il Veneto non è solo un territorio che produrrà energia verde, è anche una terra da proteggere, per quello ribadiamo il nostro no alle trivelle. Per questo grande risultato sento doveroso ringraziare il Presidente Zaia e i colleghi di Giunta, il Presidente e tutti i commissari della Terza Commissione, tutti i colleghi consiglieri per il grande spirito di collaborazione e le strutture regionali per il grande lavoro di questi mesi".

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