L'intervista

Il Presidente Zaia a Che tempo che fa: "L'autonomia è attenzione ai più deboli"

Il presidente della Regione Veneto, intervistato da Fabio Fazio sul Nove, si è espresso anche sul tema della violenza sulle donne: "In Italia è bollettino di guerra”

Il Presidente Zaia a Che tempo che fa: "L'autonomia è attenzione ai più deboli"
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Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è stato ospite al programma televisivo "Che tempo che fa" nella serata di domenica 24 novembre 2024. Durante l'intervista, il Governatore ha affrontato diversi temi, dall'autonomia alla violenza contro le donne.

Luca Zaia a Che tempo che fa: "L'autonomia è attenzione ai più deboli"

Nel corso dell'intervista con Fabio Fazio, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato la recente sentenza della Corte Costituzionale sulla legge sull'autonomia, che ha dichiarato illegittime sette disposizioni specifiche.

Zaia ha sottolineato che, pur rigettando i ricorsi di quattro Regioni (Sardegna, Campania, Puglia e Toscana), la Corte ha ribadito la costituzionalità dell'autonomia, evidenziando però la necessità di garantire un ruolo attivo del Parlamento nella revisione dei contratti d'intesa con le Regioni e nella definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP).

“Innanzitutto la Corte Costituzionale dice che alle quattro Regioni che hanno fatto ricorso  - Sardegna, Campania, Puglia e Toscana - che il ricorso è rigettato; dice che l’autonomia è costituzionale, ma questo lo sapevamo, e poi fa delle osservazioni: nel comunicato dice che nel momento in cui andrete a sottoscrivere le intese, cioè il contratto tra le Regioni e lo Stato, non potete portare il contratto in Parlamento e pretendere che il Parlamento dica sì o no, ma dategli modo di poter emendare eventualmente il contratto d’intesa e richiamare la Regione coinvolta se viene modificato il contratto; ovvero, il Parlamento è il notaio che potrebbe anche modificare il contratto all’atto della stipula".

"I LEP fondamentali per risolvere i problemi di disuguaglianza del Paese"

Zaia ha inoltre spiegato che i LEP, introdotti dal Governo nel 2022, sono strumenti fondamentali per combattere le disuguaglianze e garantire diritti civili e sociali uniformi. Ha inoltre ribadito che la richiesta di autonomia non riguarda il mero trasferimento di competenze, ma l'acquisizione di funzioni per migliorare l'efficienza, come nel caso della Protezione Civile.

"Poi dice un’altra cosa, parla di livelli essenziali delle prestazioni (LEP) perché in questa legge vengono citati e perché questo è l’unico governo che dopo 21 anni li rende obbligatori, significa diritti sociali e civili uguali per tutti i cittadini; i LEP  non nascono per l’autonomia ma perché vanno risolti problemi di disuguaglianza in questo Paese. Infatti la Corte nel comunicato dice che qualora si vadano a definire i LEP, il Governo non li può definire all’interno con provvedimenti governativi ma deve coinvolgere il Parlamento (…).

Noi non abbiamo mai lavorato per il trasferimento delle materie, delle competenze ma delle funzioni. Ad esempio, la prima materia è la Protezione Civile, quando c’è una calamità circoscritta a una Regione, il Presidente di Regione già oggi è Commissario di Governo ma non ha tutte le competenze per poter aiutare i suoi cittadini: chiedere la possibilità di fare ordinanze in deroga, come coordinare le forze in campo che aiutano i cittadini…”

"La violenza sulle donne in Italia è bollettino di guerra”

Intervenendo poi sulle dichiarazioni del Ministro Valditara riguardo alla lotta al patriarcato durante la presentazione di Gino Cecchettin per la Fondazione Giulia Cecchettin, ha espresso il desiderio di evitare polemiche su argomenti così delicati.

“Gino Cecchettin è un grande, gli ho detto da subito che lo voglio aiutare con la Fondazione; Giulia è morta l’11 novembre 2023 e ritrovata il 18 novembre, a ridosso della Giornata contro la violenza sulle donne. Direi che su temi come questi non ci vorrebbe polemica, sarebbe bello avere una ‘no fly zone’; immagino che il Ministro non volesse essere inopportuno, eravamo davanti a una ragazza ammazzata da un ragazzo italianissimo".

Zaia ha definito la violenza contro le donne un “bollettino di guerra” e un problema culturale gravissimo che coinvolge profondamente la società italiana.

"Siamo davanti a un bollettino di guerra. Questo è un fatto culturale gravissimo, che coinvolge moltissimi italiani, il 60% delle violenze italiane sono in famiglia. Su 1.500 casi di donne che vanno al pronto soccorso, anche con violenze gravi, solo 500 denunciano, due terzi se ne tornano a casa e vivono col loro aggressore, è veramente una tragedia”.

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