Giulia Schiff espulsa dall'Aeronautica e arruolata in Ucraina è rientrata in Italia
Ha partecipato a una protesta a Roma contro la Russia...
Era balzata agli onori delle cronache perché era stata espulsa dall'Aeronautica dopo aver denunciato un atto di nonnismo nel "battesimo del volo". Poi era partita per l'Ucraina subito dopo l'aggressione russa nel Paese. Per combattere al fianco dei militari di Zelensky. Ora, approfittando di una protesta a Roma contro la Russia, ha voluto riferire la propria posizione in merito all'appoggio italiano alla guerra in Ucraina. Le sue frasi, riportate dal Corriere, fanno riflettere.
Giulia Schiff espulsa dall'Aeronautica e arruolata in Ucraina è rientrata in Italia
Il suo ultimo post su Instagram, quella dalla quale abbiamo preso anche la fotografia per la copertina di questo articolo, chiarisce molto bene lo spirito di questa 23enne veneziana nei confronti del conflitto in Ucraina.
"Se la Russia smette di combattere è finita la guerra. Se l’Ucraina smette di combattere è finita l’Ucraina".
E' una frase che pesa come un macigno, difficile da comprendere nella sua interezza, se non si è avvezzi ai conflitti. Lei, Giulia Schiff, dal primo momento, da quando è partita l'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, di conflitto ne "respira" ogni giorno visto che ha lasciato da subito l'Italia per andare a combattere al fianco dei militari di Zelensky.
Che Giulia sia una ragazza determinata lo si sapeva già. Da quando, per essere più precisi, denunciò i propri "compagni" di accademia per nonnismo nel suo "battesimo del volo", fatto che fu ripreso anche dal programma Mediaset "Le Iene".
La denuncia gli costò la carriera che aveva sempre sognato, quella di poter volare sui velivoli dell'Aeronautica militare... Ma questa vicenda non ha indebolito la sua volontà. E nemmeno il suo carattere, molto diretto, sembra essere cambiato.
Domenica, infatti, ha preso parte a una manifestazione organizzata dall'associazione cristiana degli ucraini in Italia contro l'aggressione russa. E qui ha avuto modo di raccontare la "sua" guerra in Ucraina. Ha rivelato di essersi occupata di attività di ricognizione oltre la prima linea, e poi ha parlato del sostegno del nostro Paese.
Qui ha usato parole forti, chiedendo allo Stato un maggiore supporto. Per lei la reazione dell'Europa non sarebbe stata abbastanza netta. Avrebbe voluto vedere, insomma, maggiore coinvolgimento contro Putin.