Sull'eutanasia

Fine vita, nasce il Comitato Liberi Subito per portare avanti la battaglia di Stefano Gheller

Nonostante le 9mila firme, lo scorso 16 gennaio il Consiglio Regionale Veneto ha bocciato la proposta di legge. Ma la lotta per i diritti sul fine vita continua e durante l'assemblea del 10 marzo 2024 è stato costituito uno specifico comitato

Fine vita, nasce il Comitato Liberi Subito per portare avanti la battaglia di Stefano Gheller
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Si è tenuta ieri, domenica 10 marzo 2024, a Mestre l'assemblea di Liberi Subito Veneto, a cui hanno partecipato esponenti delle cellule Coscioni del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia, consiglieri regionali e rappresentanti di forze politiche. Dopo aver raccolto le proposte e gli interventi è stato costituito il Comitato Liberi Subito.

(Foto di copertina da Facebook)

L'assemblea

Ieri mattina, 10 marzo 2024, si è tenuta al Centro Culturale Candiani, l'Assemblea di "Liberi Subito", promossa dall'Associazione Luca Coscioni.

Dopo che il Consiglio Regionale Veneto, lo scorso 16 gennaio 2024, ha bocciato la proposta di legge sul fine vita, per cui in Veneto sono state raccolte ben 9mila firme, il comitato promotore della legge si è incontrato a Mestre per fare il punto su quanto successo e per ripartire.

In tanti hanno partecipato all'assemblea di ieri 10 marzo 2024, dagli esponenti delle cellule Coscioni del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia ai consiglieri regionali e rappresentanti di forze politiche.

Tanti gli interventi e le testimonianze perché, come hanno ribadito più volte i relatori, il percorso del comitato promotore della proposta di legge non si è esaurito con il voto in consiglio regionale ma continua.

Dai tanti spunti e proposte che sono emerse dall'incontro è nata una mozione che servirà a rilanciare la battaglia sul tema del Fine Vita e dei diritti in generale.

"Siete stati in tanti, ci avete ancora una volta dato prova del vostro sostegno e della vostra partecipazione. Vi abbiamo ascoltati, abbiamo fatto nostre le vostre proposte e, a conclusione dei lavori, abbiamo presentato un documento di sintesi frutto di quanto emerso: una mozione che servirà a rilanciare la nostra azione di #associazionelucacoscioni in #Veneto, come Comitato Promotore della Proposta di Legge e come Cellule Coscioni sui temi a noi cari.

Sentiamo il peso e la responsabilità di continuare il lavoro fatto fin’ora: da oggi, pertanto, diventiamo il Comitato “Liberi Subito” con l’obiettivo di creare una trasversale alleanza sociale che abbia come obiettivo quello di sensibilizzare le persone e le istituzioni sul tema del Fine Vita in particolare e dei Diritti in generale", si legge sulla pagina Facebook di Liberi Subito Veneto.

La consigliera regionale Ostanel: "Dobbiamo continuare a lottare"

Presente all'assemblea anche la consigliera regionale Elena Ostanel, che - dopo aver ricordato Stefano Gheller, il 50enne vicentino deceduto il 22 febbraio 2024, che aveva ottenuto per primo l’ok dalla sanità veneta al suicidio assistito - ha sottolineato l'importanza di continuare a lottare.

LEGGI: Addio a Stefano Gheller: "Vivere è decidere della mia vita"

"Sul fine vita, ora una delibera scritta da noi. È quello che ho proposto oggi all'assemblea dei firmatari della proposta di legge sul fine vita", ha scritto su Facebook Ostanel dopo l'assemblea.

"Se il Consiglio regionale non ha voluto rispondere ascoltando i diktat delle correnti di partito o cercando un posto al sole sapendo che non si sarebbe dato il terzo mandato, ora la palla passa di nuovo a noi e alla volontà politica dalla Giunta regionale.
Perché può, come seconda scelta certo, ma a tutela dei pazienti e di una sentenza della Corte, approvare una delibera scritta con con chi ha già pensato una buona legge che non è passata per un solo voto.

Elena Ostanel durante l'assemblea Liberi Subito

Attenderò la risposta all'interrogazione che ho depositato subito dopo la bocciatura della legge in aula per capire se il Presidente Zaia ha la volontà politica di essere conseguente al suo voto in aula. Perché chi ha la maggioranza di questa Regione ha la possibilità di scegliere e dare risposte prima di tutti ai pazienti e poi agli oltre 9.000 firmatari che oggi abbiamo riunito e ascoltato. Non sarà la stessa risposta di una legge regionale, ma è il minimo che ora si possa fare.

Per spingere tutto questo ho proposto un'alleanza della società civile, firmatari, associazioni, personale medico, esperti nei comitati per la pratica clinica e chi altro vorrà partecipare.
Ringrazio l’Associazione Luca Coscioni - Cellula Vicenza Padova, a cui ho deciso di iscrivermi, per la bellissima mattinata di oggi. Grazie assieme a Stefano per aver dato senso alla parola politica".

Nasce il Comitato Liberi Subito

La mozione presentata alla fine dell'assemblea con la quale è stato costituito il Comitato Liberi Subito è stata riportata su Facebook da Matteo D'Angelo.

"Vogliamo presentare un documento di sintesi dei lavori odierni, frutto di quanto emerso da questa assemblea: una mozione che servirà a rilanciare la nostra azione di Associazione Luca Coscioni in Veneto, come Comitato Promotore Liberi Subito e come Cellule Coscioni sui temi del fine vita.
Sentiamo il peso e la responsabilità di continuare il lavoro fatto fino ad ora.
Da oggi diventiamo il Comitato “Liberi Subito” con l’obiettivo di creare, “fuori dal Palazzo”, come suggerito dalla Consigliera regionale Elena Ostanel (ALC) e da Corrado Cortese (+Europa), un’alleanza sociale che abbia come fine quello di sensibilizzare le persone e le istituzioni sul tema del Fine Vita in particolare e dei Diritti in generale".

Di seguito le proposte del Comitato:

  1.  AIUTO MEDICO A MORIRE
    Abbiamo portato in Regione la richiesta della maggioranza dei cittadini veneti di ottenere il rispetto della sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale, ossia che siano garantiti tempi e procedure certi per accedere all’aiuto medico a morire.
    Ed è questo che continuiamo a chiedere alla Regione, anche mediante la calendarizzazione della nostra Proposta ora ferma in Commissione V “Sanità”.
    Proponiamo sia creato, sulla scorta di quanto avviene in Parlamento, un intergruppo regionale sui Diritti ove le consigliere e i consiglieri regionali possano farsi portatori delle istanze delle persone a tutti i livelli, partendo da quello regionale.
    La Regione deve utilizzare gli strumenti che ritiene più opportuni per dare risposte efficaci su questo tema ai cittadini. Risposte efficaci significa tempi e procedure certi garantiti in modo uniforme su tutto il territorio veneto.
    Questi strumenti vanno adottati con urgenza perché attraverso il Numero Bianco sappiamo di persone che potrebbero avere i requisiti per accedere al SMA, ma purtroppo hanno un’aspettativa di vita brevissima.
    Non è accettabile che non possano ottenere risposte dalle AULSS in tempi certi o che non sappiano come o a chi presentare la richiesta di accesso a questa prestazione sanitaria.
    Inoltre, andrebbero creati dei protocolli d’urgenza per facilitare le richieste di verifica dei requisiti per accedere al SMA da parte delle persone già ospedalizzate, che hanno la capacità di esprimere un consenso libero e consapevole, ma non sono nelle condizioni di inviare raccomandate o pec all’ULSS per chiedere di attivare le necessarie verifiche.
    Saremo molto attenti a tutte le segnalazioni che riceveremo tramite il Numero Bianco!
  2. DAT (Disposizione anticipate di trattamento) – art. 4 L. 219/2017
    Per noi le DAT sono uno strumento fondamentale per garantire il rispetto della libertà di scelta nel fine vita alle persone che hanno perso la capacità di intendere e di volere.
    Come ha evidenziato Fulvia Tomatis c’è tanto da fare su questo tema in termini di informazione ai cittadini, di formazione del personale sanitario, di monitoraggio e soprattutto facilitazione nell’utilizzo di questo strumento normativo.
    Proponiamo, quindi, quanto elencato da Fulvia Tomatis:
    1 - Facilitare l’espressione delle DAT in formato video per chi non può redigerle in forma scritta e sottoscriverle, semplificando le modalità di elaborazione e l’accettazione presso gli Uffici di stato civile dei comuni.
    2 - I Comuni:
    - attivino la raccolta delle DAT a domicilio per le persone impossibilitate a muoversi, costrette a interpellare un notaio con i relativi costi;
    - semplifichino le procedure di deposito nei Comuni sulla base dei requisiti di legge, senza complicare la consegna;
    - predispongano una pagina nel proprio sito web sulle DAT e sul deposito delle stesse, come avviene per altri servizi;
    - informino la cittadinanza sull’esistenza del servizio di deposito e su dove reperire informazioni;
    3. La regione Veneto - Assessorato alla Sanità:
    - aggiorni la pagina informativa sulle DAT (ferma ad una Circolare del Min. dell’Interno del 2018) dandole visibilità; lo stesso facciano le ASL;
    - diffonda informazioni sulle DAT per i cittadini in tutti i servizi sanitari e presso gli ambulatori dei medici di medicina generale, che dovrebbero essere il punto di riferimento per una compilazione consapevole;
    - regolamenti il deposito delle DAT presso le strutture sanitarie e il loro inserimento nella Banca Dati Nazionale, come previsto dall’art.4 co. 6 della legge 219/2017, visto che in Veneto è già attiva la gestione telematica del fascicolo sanitario elettronico;
    - promuova la formazione del personale sanitario, in particolare dei medici, sulle finalità, contenuti e applicazione delle DAT;
    - stabilisca protocolli per la consultazione obbligatoria delle DAT da parte dei medici.
  3. “PROPOSTA BERNARDINI” – PCC (pianificazione condivisa delle cure) – art. 5 L.219/2017
    Facciamo nostra la proposta del Dott. Daniele Bernardini.
    Promuovere l’utilizzo dello strumento della pianificazione condivisa delle cure all’interno delle residenze per anziani – RSA – per garantire il rispetto della volontà delle persone anziane con riguardo alle scelte di fine vita ed anche per facilitare, almeno in parte, il lavoro del personale sanitario che opera in queste strutture.
    Va promossa una campagna di informazione e formazione, che coinvolga le RSA, su quanto prevede la legge 219 del 2017 su questo strumento specifico della PCC, il cui utilizzo andrebbe sollecitato già all’ingresso delle persone in residenza quale prestazione routinari.
  4. CURE PALLIATIVE E TERAPIA DEL DOLORE
    Gli strumenti normativi ci sono già, in primis la legge 38 del 2010 su cure palliative e terapia del dolore e la legge 219 del 2017 che disciplina anche l’utilizzo della sedazione palliativa profonda continua (SPPC). Chiediamo, quindi, che la medicina palliativa e la terapia del dolore siano garantite a tutti i cittadini come auspicato anche dall’Assessora Regionale alla Sanità durante l’iter di discussione della nostra PdLr in Consiglio Regionale.
    Sempre attraverso il Numero Bianco, abbiamo constatato che molti medici di medicina generale non conoscono a sufficienza le cure palliative o non sanno indirizzare correttamente le persone verso questi percorsi di cura; spesso vengono applicate tardivamente e non per tutte le patologie.
    Le persone malate hanno il diritto di sapere che in Veneto esiste una rete di cure palliative e una rete di terapia del dolore ed i medici vanno formati sull’utilizzo corretto di queste cure. Per questo riteniamo necessaria un’adeguata campagna informativa.
  5. IL NUMERO BIANCO (06 9931 3409)
    Per noi è uno strumento fondamentale anche per capire se vengono fatti progressi su questi fronti e, quindi, se viene effettivamente garantita la libertà di scelta nel fine vita.
    Facciamo un duplice appello:
    - chi fosse interessato ad unirsi al gruppo di volontari che offre informazioni su questi temi ai cittadini, ci chiami per capire come fare;
    - chi avesse bisogno di informazioni su questi temi o di aiuto per accedere all’assistenza e alle prestazioni che dovrebbero essere già garantite dalla legge e dalla sanità veneta, ma incontra ostacoli di varia natura, ci chiami.
  6.  PERSONE CON DISABILITA’
    Abbiamo fatto delle promesse a Stefano Gheller: vogliamo continuare le sue battaglie che hanno a che fare anche con la disabilità. In nome di Stefano lotteremo per la vita indipendente, per rendere effettiva l’accessibilità delle persone con disabilità mediante l’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici come spiagge e luoghi di aggregazione, per ottenere l’assistenza affettiva e sessuale, per il riconoscimento del sostegno economico adeguato all’assistenza necessaria e per i desideri del disabile. Su tutti questi temi saremo presenti sia per vigilare, sia portare le nostre conoscenze e le nostre proposte a chi ha il dovere di rendere i diritti effettivamente fruibili e difendere quelli già acquisiti.
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