Femminicidio Giulia Cecchettin, il Procuratore chiede a tutti di abbassare i toni
Il clima teso scatenato dall'opinione pubblica sta, a detta di Bruno Cherchi, provocando molte difficoltà nel gestire le indagini soprattutto per le persone coinvolte
Il dramma di Giulia Cecchettin ha suscitato tantissime emozioni nell'opinione pubblica, che è stata portavoce di un malessere generale per l'ennesimo femminicidio in Italia. Un clima certamente non calmo, che per il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi sta provocando diverse difficoltà alle persone coinvolte.
Procedure velocizzate sul caso, ma per il Procuratore Cherchi serve tempo
Bruno Cherchi, Procuratore di Venezia, è in prima linea nel caso dell'omicidio di Giulia Cecchettin orchestrato dall'ex fidanzato 22enne Filippo Turetta.
Sul dramma di Giulia non c’è un clima positivo data la gravità dell'accaduto. Si tratta di una vicenda che ha coinvolto i classici "ragazzi della porta accanto", ma per il Procuratore bisogna frenare la partecipazione emotiva e ristabilire una certa serenità per portare avanti le indagini.
Una tranquillità che, a detta di Cherchi, deve essere garantita soprattutto alle persone coinvolte, dalla parte lesa fino ai genitori di Turetta. C'è bisogno di obiettività nonché la garanzia dei diritti anche dell'indagato.
L'appello di Cherchi all'opinione pubblica
Il Procuratore di Venezia Bruno Cherchi fa un appello a tutta l'opinione pubblica, affinché le indagini possano proseguire nel miglior modo possibile come previsto dal codice di procedura penale.
L’indagato non si deve sentire condannato prima che i fatti vengano accertati nei modi e nei tempi previsti dalla Costituzione. È un fatto di civiltà a cui tutti dovremmo riferirci.
I tempi d'attesa per l'estradizione di Turetta
Filippo Turetta è stato arrestato domenica 20 novembre 2023 con l'accusa, in quel momento, ancora di tentato omicidio. Ad oggi, l'indagato si trova a Lipsia, trattenuto dalla polizia tedesca, accusato di omicidio consumato a seguito del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin.
La Procura, sempre in contatto con l'autorità giudiziaria del Land tedesco competente per il territorio, ne ha chiesto il trasferimento in Italia. Si tratta di un passaggio sottoposto alla valutazione della procedura penale tedesca, che, a detta di Cherchi, ha tempi e modi di cui tenere conto, per ora si può soltanto chiedere di velocizzare il tutto.
L’accettazione di Turetta di tornare in Italia è comunque un aspetto che accelera, nell’arco di una decina di giorni, la possibilità di provvedere alla sua estradizione.
Atteso ancora l'interrogatorio
Il Procuratore dichiara che l'interrogatorio di Turetta non ha ancora avuto luogo, prima dovrà essere consegnato all'autorità italiana e nominato un difensore.
Se i tempi di attesa dovessero ulteriormente aumentare, sarà la Procura di Venezia stessa a recarsi in Germania, dove potrà iniziare l'inchiesta.
Premeditazione, si o no?
L'accusa di premeditazione dell'omicidio di Giulia è ancora da valutare. Questa fase dell'indagine è possibile soltanto dopo l’autopsia sul corpo della ragazza e gli altri accertamenti tecnici irripetibili, che saranno disposti solo dopo la notifica di tali richieste all’indagato.
Per l'autopsia ci vorranno alcuni giorni, intanto stanno proseguendo alcuni accertamenti su presunti aiuti esterni per la fuga di Turetta o se in auto fossero presenti delle armi. Particolari che, per il Procuratore, stanno solo creando ulteriori tensioni e problemi.
L'importanza di collegare ogni elemento utile
Tutti gli elementi raccolti sul caso, dalle tracce di sangue ritrovate lungo le strade di Fossò ai video dell'aggressione, sono decisivi. Per Cherchi non ce n’è uno più importante degli altri.
Tutto ciò che è stato acquisito rientrerà in un quadro più generale che farà luce sugli avvenimenti di questi giorni. Agli accertamenti con i tecnici della Procura avranno diritto di partecipare anche gli esperti dell'indagato e delle parti lese.