Trentini detenuto in Venezuela: dopo il movimento di popolo, anche Palazzo Chigi conferma il suo interessamento
Ancora nessuna notizia sul cooperante Alberto Trentini per il quale Giorgia Meloni ha dichiarato il suo interessamento

Alberto Trentini, cittadino italiano, laurea a Ca' Foscari e con due Master in Gran Gretagna, è un operatore umanitario in Venezuela; il 15 novembre 2024 è stato fermato dalle autorità venezuelane a Guasdualito (Stato di Apure) mentre svolgeva il suo lavoro in qualità di capo missione per l’organizzazione internazionale Humanity & Inclusion.
L'isolamento
Da allora, il nostro connazionale sarebbe tenuto in isolamento, senza contatti con la famiglia, avvocati o rappresentanti consolari.
Quando sono ormai passati mesi dal fermo, le sue condizioni di detenzione e di salute fisica e mentale rimangono sconosciute: i motivi dell'arresto non sono mai stati dichiarati dalle Autorità venezuelane ancorché sia significativo che Trentini sia stato subito affidato alla Direzione generale del controspionaggio militare (Dgcim), che l'avrebbe tradotto a El Rodeo, nello Stato di Miranda, a trenta chilometri da Caracas.
Il Dicastero degli Esteri
Il Ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ha sempre dichiarato che il suo Dicastero segue il caso ma non si sono mai conosciuti i passi fatti tanto che la situazione del giovane rimaneva pressoché invariata.
La società civile
In questi mesi, la società civile si è mobilitata con varie iniziative di solidarietà per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sulle autorità, tra le quali: flashmob, digiuni ed esposizione di striscioni.
L'escalation della protesta, come avviene in questi casi, è passata alla raccolta di firme ed ai talk show di massimo ascolto quali "PresaDiretta".
Trentini era in Venezuela al seguito di una organizzazione umanitaria internazionale che opera da oltre venti anni e che anche in Venezuela contava sul consueto rispetto per gli operatori umanitari.
Palazzo Chigi
E' di ieri, 5 maggio 2025, la notizia divulgata da più parti che lo stesso Palazzo Chigi si sia mosso in favore del giovane italiano, tanto che la stessa Premier Giorgia Meloni avrebbe telefonato ad Armanda Colusso, mamma di Alberto, per informarla di essere lei stessa al lavoro per il rientro del figlio.
Ospite della trasmisione "PresaDiretta", la Signora Colusso ha dichiarato:
"Per Alberto è una soddisfazioni vedere il sorriso della gente che va ad aiutare. Per questo ha continuato il suo lavoro in giro per il mondo, anche se un pò ci preoccupava. L'ultima volta l'ho sentito il 15 novembre 2025 dall'aeroporto di Caracas dove si stava imbarcando per la seconda missione. Dopo che eravamo già preoccupati per non avere ricevuto - come era solito comunicare - la posizione del suo nuovo arrivo, siamo stati informati del fermo di polizia dalla stessa Ong. Il giorno dopo abbiamo avvertito le Autorità italiane sperando che fosse liberato dopo il fermo ma senza fortuna. Da allora siamo in attesa. Speriamo non si faccia prendere dallo scoforto e dalla disperazione"
La famiglia, insomma, attendeva con angoscia questa rassicurazione, non vedendo l'ora di riabbracciare l'operatore 45enne, da oltre dieci anni impegnato in missioni umanitarie in tutto il mondo, ma che per la prima volta si trova in tale situazione di pericolo.

L'intervento della Premier sembra essere stato sollecitato anche da due lettere che la Signora Colusso le aveva scritto ed ora dall'abitazione del Trentini, al Lido di Venezia, arriva la notizia dell'interessamanto del Governo mentre l'Avvocato Alessandra Ballerini, legale anche dei genitori di Giulio Regeni, ha confermato:
"Confidiamo che questo impegno delle Istituzioni si concretizzi a breve nella liberazione di Alberto il quale dal giorno della sua cattura non ha potuto comunicare con la propria famiglia, né ricevere visite".
Iniziative di solidarietà
Alla probabile accusa di terrorismo e cospirazione, come contestato ad un collega di Trentini, in Italia rispondono con una raccolta che ha superato le 100.000 firme, mentre la politica si muove anche per bocca di Luana Zanella, capogruppo Avs alla Camera e di Laura Boldrin del Pd.
Intanto prosegue uno sciopero della fame a staffetta che ha registrato 1.700 le adesioni in sei settimane mentre domenica prossima, alle 10.30, sul Canal Grande a Venezia, un corteo acqueo chiederà a Roma di riportate a casa il cooperante italiano.