L'anniversario

Dieci anni fa la strage del Bataclan: la veneziana Valeria Solesin tra le vittime dell’attentato

La 28enne, ricercatrice universitaria e dottoranda in sociologia alla Sorbona, fu colpita da un proiettile durante il concerto degli Eagles of Death Metal

Dieci anni fa la strage del Bataclan: la veneziana Valeria Solesin tra le vittime dell’attentato

Dieci anni fa, il 13 novembre 2015, Parigi fu sconvolta da una serie di attacchi terroristici coordinati rivendicati dall’Isis. Tra le vittime anche una ragazza veneziana: Valeria Solesin.

Dieci anni fa la strage del Bataclan

In meno di tre ore, la capitale francese fu colpita in sei punti diversi da un commando jihadista composto da nove uomini armati di kalashnikov ed esplosivo, addestrati tra Siria e Belgio. L’obiettivo era colpire il cuore dell’Europa, seminando paura e morte.

Le prime esplosioni avvennero intorno alle 21.20 nei pressi dello Stade de France, dove si giocava l’amichevole tra Francia e Germania alla presenza dell’allora presidente François Hollande. Tre kamikaze si fecero esplodere nei pressi degli ingressi dello stadio, uccidendo quattro persone e ferendone decine.

Contemporaneamente, nel centro di Parigi, altri terroristi aprirono il fuoco contro i clienti seduti ai tavolini di bar e ristoranti affollati del decimo e undicesimo arrondissement. I locali “Le Carillon”, “Le Petit Cambodge”, “La Belle Équipe”, “Comptoir Voltaire” e “Casa Nostra” furono trasformati in teatri di guerra: in pochi minuti morirono 39 persone, travolte da una violenza cieca e improvvisa.

La veneziana Valeria Solesin tra le vittime dell’attentato

Ma l’attacco più sanguinoso avvenne al teatro Bataclan, dove tre assalitori fecero irruzione durante il concerto della band americana Eagles of Death Metal, aprendo il fuoco sulla folla e prendendo in ostaggio centinaia di spettatori.

Eagles of Death Metal

L’assalto durò oltre due ore e terminò solo con l’intervento delle forze speciali francesi, che misero fine al sequestro. All’interno, gli agenti trovarono una scena di devastazione: 90 persone uccise, centinaia di feriti, una città in ginocchio.

Bataclan di Parigi

Il bilancio complessivo delle vittime salì poi a 130 morti di 26 diverse nazionalità. Anche Venezia fu colpita da questo attentato: tra le vittime c’era anche una giovane veneziana, Valeria Solesin, 28 anni, ricercatrice universitaria e dottoranda in sociologia alla Sorbona.

Valeria Solesin
Valeria Solesin

Valeria si trovava quella sera al Bataclan con il fidanzato. Colpita da un proiettile, morì tra le sue braccia. Oggi il suo nome vive nel ricordo e nella memoria collettiva: a lei è stato intitolato un ponte nella zona universitaria di Venezia, luogo simbolico per una ragazza che aveva dedicato la vita allo studio, alla ricerca e ai valori europei di libertà e convivenza.

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La testimonianza dell’amica di Valeria

Accanto al suo ricordo, resta viva anche la testimonianza di Alessia Pallavicini, una delle sue più care amiche, che quella sera si trovava con lei nel teatro.

Scampata per pochi istanti all’assalto, Alessia ha raccontato al Corriere del Veneto, l’orrore vissuto nel Bataclan, ricordando di aver dovuto correre e “camminare sui corpi” per mettersi in salvo. Rifugiatasi in un’abitazione vicina, trascorse ore interminabili sentendo ininterrottamente i colpi d’arma da fuoco provenire dal locale.

Solo più tardi riuscì a raggiungere l’ospedale dove era stato portato Andrea Ravagnani, il fidanzato di Valeria, che le sussurrò, stringendole le mani: “Devo dirti una cosa”. Fu in quel momento che Alessia comprese la terribile verità. Ancora oggi, a dieci anni di distanza, ha raccontato di convivere con il senso di colpa del sopravvissuto, un dolore difficile da elaborare, che l’ha accompagnata a lungo dopo quella notte.